Accam, il centro riciclo si faccia a Busto Arsizio

Undici comuni soci chiedono al nuovo cda di proseguire sulla strada della dismissione dell'inceneritore e di iniziare la progettazione dell'impianto a freddo che - dicono - potrebbe insistere su parte dei terreni già in uso

inceneritore accam busto arsizio

I Comuni soci di Buscate, Canegrate, Cardano al C., Castano Primo, Fagnano Olona, Magnago, Pogliano M.se, Rescaldina, San Giorgio s/L, San Vittore Olona e Vanzaghello hanno scritto un documento contenente gli atti di indirizzo che i soci Accam hanno votato nei mesi scorsi che prevede la progressiva dismissione dell’impianto di incenerimento, la progettazione, realizzazione e messa in esercizio di impianto di trattamento a freddo, lo sviluppo e messa in funzione di impianto per il trattamento della frazione umida Forsu. Di seguito il documento per il nuovo consiglio di amministrazione con a capo Emilio Cremona.

Nell’ambito delle ipotesi emerse dal “tavolo tecnico” era sempre stata data per assodata la permanenza nell’attuale sito anche dell’ impianto a freddo mentre successivamente è stata ribadita dal Comune di Busto Arsizio (proprietario di parte dell’area su cui insiste l’attuale sito) la volontà di ritornare in possesso dell’area non oltre il 2025.

Ad oggi la situazione dell’area di esercizio dell’impianto è determinata da un contratto di concessione del diritto di superficie (stipulato nel 2010) che è strettamente correlato in alcuni fondamentali aspetti ad un precedente contratto di locazione del 2007 che aveva come scadenza il 2019; il contratto in essere con la società che gestisce tecnicamente l’inceneritore (Europower spa) ha come scadenza naturale il gennaio 2021 salvo possibile risoluzione anticipata.

La Regione Lombardia si è espressa più volte indicando l’eccesso di offerta oggi presente nel comparto dell’incenerimento e, di conseguenza, la necessità di arrivare alla chiusura degli impianti più obsoleti e meno efficienti anche collaborando tecnicamente e finanziariamente alle spese per il decommissioning e per la successiva bonifica;

E’ in corso di approvazione da parte dei singoli Consigli Comunali la “ Convenzione tra i soci ai fini del controllo analogo” mentre, nel frattempo, è stato costituito un organismo provvisorio (“coordinamento” ) composto da 7 Sindaci al fine di esercitare quanto previsto dalla Legge rispetto alle scelte societarie.

In questi mesi è in corso una trattativa tra tre società del territorio che si occupano di raccolta rifiuti (Amga spa e partecipate, AMSC e AGESP) ed i rispettivi comuni soci per addivenire ad una forma di integrazione societaria nonché ad una messa a fattor comune degli asset con lo scopo finale di arrivare ad una nuova realtà (di fatto una Newco) che si occupi in maniera integrata del ciclo dei rifiuti in un ampio bacino territoriale che prosegue il suo iter il progetto, ricadente nel territorio di Legnano, di un impianto di trattamento della Forsu oggi in capo alla società Amga spa; che dopo l’integrazione societaria citata sarà auspicabile una collaborazione (joint venture o simili) tra la Newco e Accam SpA anche per l’utilizzo congiunto delle possibilità offerte dall’impianto che sorgerà a Legnano per il trattamento della Forsu prodotta nei comuni soci.

Considerato che:

i membri del nuovo CdA, sono stati scelti tra persone di comprovata esperienza tecnica, amministrativa, giuridica, finanziaria e manageriale, e gli stessi dedicheranno le loro energie e tutto il tempo necessario alla gestione efficiente della società nell’interesse precipuo della stessa, nella piena condivisione e nel rispetto dei nuovi indirizzi decisi dai soci sul futuro della stessa;
è volontà unanime dei Soci la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali presenti nella Società, fatta salva la necessità di processi di riqualificazione e riconversione derivanti dalle modifiche dei processi produttivi;

I soci concordano coi membri del CdA le seguenti linee guida:

l’immediata partenza di uno “studio di fattibilità” per la realizzazione dell’impianto di trattamento a freddo anche avvalendosi di tecnici esterni alla società. Tale studio dovrà essere completato entro il 31 ottobre 2015.
Lo stesso dovrà essere basato sull’ipotesi di realizzazione dell’impianto in una area che dovrà essere contraddistinta solo da caratteri generali geomorfologici, geometrici e di accessibilità viaria.
Lo studio dovrà anche essere corredato di un piano economico-finanziario che riporti gli investimenti previsti ed ipotizzi costi e ricavi a regime.

È volontà reciproca e comune mettere in atto da subito tutte le forme di comunicazione, discussione e lavoro tra i membri del CdA e i Sindaci (o delegati) facenti parte del coordinamento provvisorio per il controllo analogo nello spirito della collaborazione e della condivisione degli obiettivi aziendali;

Nelle more dei tempi necessari per la progettazione definitiva dell’impianto a freddo si arrivi ad una soluzione condivisa con il Comune di Busto per quanto riguarda possibili forme di utilizzo di porzioni dell’attuale area anche posteriormente al 2025 ovvero alla ricerca di altro sito per la realizzazione dell’impianto a freddo.

Comunque si proceda ad una rinegoziazione degli oneri previsti dal contratto di concessione del diritto di superficie a carico della Società stante la conclamata diversità tra gli impianti allora previsti nell’atto (doppia linea di incenerimento con revamping) e l’evoluzione della realtà anno per anno coi conseguenti minori impatti.

Si provveda al rinnovo dei contratti di servizio (comunque denominati) in modo che venga garantita alla società la quantità di rifiuti indifferenziati prodotta dal singolo Comune socio per evitare forme di fuga verso altri impianti.

Vengano effettuati gli interventi per mantenere in efficienza l’attuale impianto mirando in via prioritaria alla tutela della salute della cittadinanza confinante e dell’ambiente circostante nonché alla salvaguardia delle condizioni di lavoro delle maestranze.

Nell’eventualità che si debba ricorrere, in via transitoria o meno, ad impianti terzi per il trattamento della frazione indifferenziata sarà cura del CdA e del Coordinamento esercitare tutte le azioni per arrivare ad un costo omogeneo tra i soci conferitori a prescindere dalla dimensioni dei Comuni stessi.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Luglio 2015
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