“Ai funerali di Gaetano Cattaneo mancava solo il gonfalone del Comune”

La denuncia di un gruppo di ex consiglieri e amministratori comunali. "Si è voluto esorcizzare un passato in cui la politica era una cosa seria"

gaetano nino cattaneo

«Al funerale di Gaetano Cattaneo mancava solo il gonfalone del Comune di Gallarate, il suo Comune». È la denuncia di un gruppo di ex consiglieri e amministratori (dell’area di sinistra) all’indomani dei funerali di Gaetano Nino Cattaneo, figura rilevante per la sinistra gallaratese, ex amministratore ma anche analista politoco.

«Una cerimonia semplice, alcuni saluti pronunciati col magone un gola, tanta commozione.
Era presente un significativo campione del mondo politico ed amministrativo gallaratese, assessori e consiglieri comunali del passato ma anche del presente. Bardate a lutto erano le bandiere in cui si riconosceva, quella dell’Anpi, del Pci di una volta, di Lega Ambiente, della pace. Mancava solo il gonfalone del Comune di Gallarate, il suo comune, di cui Cattaneo è stato a lungo consigliere comunale, assessore, vicesindaco», scrivono Francesco Aspesi, Piero Osvaldo Bossi, Giovanni Coltro, Rocco De Risi, Emilio Magni, Giovanni Martinoli, Ennio Melandri, Franca Polimeni e Stefano Rizzi.

«In tanti  se ne sono chiesti la ragione, ricordando di avere più volte partecipato a funerali in cui la testimonianza del Comune era ben visibile, con i suoi simboli e una sua delegazione. Alcuni hanno richiamato una delibera consigliare e un articolo di regolamento che la prescrivevano, e forse la prescrivono ancora. E comunque, al di là di tutto, qual è il perché di questa caduta di stile?
Si è voluto esorcizzare un passato, in cui la politica era ancora una cosa seria, fatta di uomini onesti, competenti, preparati, usciti da un processo di selezione interno ai partiti, che oggi evidentemente non c’è più e l’impegno disinteressato per la politica e la cosa pubblica non è più vissuto come un valore? O si è semplicemente trattato di incuria, trascuratezza, assenza di attenzione verso momenti della vita reale molto spesso carichi di significati che non si dovrebbero ignorare? Qualunque sia la risposta – concludono gli ex assessori e consiglieri comunali presenti –
resta l’amara percezione dell’occasione mancata e il timore che attraverso il disconoscimento della memoria del passato non si costruisce alcun futuro, tanto più a livello locale dove è fatta di uomini in cui ci  si è riconosciuti e che hanno esercitato ruoli significativi».

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 27 Luglio 2015
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