Arcisate Stabio: sei anni dopo, l’appuntamento è ancora sul cantiere

A sei anni dalla sua inaugurazione, nuovo sopralluogo dell'assessore che lo inaugurò e di quello che (forse) ne taglierà il nastro. La promessa è che si chiuda in 2 anni: delibera Cipe permettendo

Arcisate Stabio, sesto compleanno in cantiere

La data del sopralluogo era simbolica e, chissà, forse pure scaramantica: il sesto compleanno dall’avvio del cantiere della linea ferroviaria Arcisate-Stabio, avvenuto il 24 luglio del 2009. Il punto del sopralluogo, anche: è lo stesso della posa della prima pietra, nel comune di Cantello, in prossimità del Viadotto della Bevera.

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I partecipanti al sopralluogo, pure: in particolare colui che, da assessore, diede l’avvio ai lavori nel 2009, Raffaele Cattaneo e colui che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo, per questo tormentato cantiere) tagliare il nastro al cantiere completato, l’attuale Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Alessandro Sorte. Insieme a loro, il Consigliere regionale Francesca Brianza, gli amministratori locali coinvolti, i responsabili Rfi e, soprattutto, il capocantiere e i primi lavoratori della Salcef, la nuova ditta affidataria del cantiere.

I protagonisti di questo sopralluogo estivo nel cantiere hanno voluto sfidare la sorte e il caldo per dare un segnale, più che altro, di speranza. Speranza che sia tutto finito tra due anni o giù di lì: l’unico rischio infatti ora è legato alla delibera Cipe che si occupa degli inerti che “avanzeranno” dal cantiere, che dovrebbero essere smaltiti una cava di Viggiù: una delibera solo apparentemente “collaterale” ma fondamentale per la conclusione di un cantiere che si è inceppato per tre anni proprio sullo smaltimento delle terre.

«Il territorio non può più aspettare e ha bisogno di date certe, nel rispetto di tempi e costi – ha detto Raffaele Cattaneo – Oggi constatiamo la ripresa dei lavori e questo è un segnale positivo per tutto il territorio ed è frutto del lavoro di tanti: degli amministratori locali, della Regione, di RFI e anche di Maurizio Lupi. C’è però ora una domanda forte e chiara da parte del territorio nei confronti del Ministro Delrio che verrà tra pochi giorni ad Arcisate: l’approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica della delibera, già scritta e che ha bisogno solo dell’atto formale, per risolvere il problema delle terre e rocce da scavo. Questo territorio non può più sopportare incertezze, perché quello che ha sopportato è già troppo».

«Sulla questione dell’arsenico delle terre, Regione Lombardia ha supportato Rfi attraverso Arpa e coi propri uffici per arrivare alla soluzione dei due siti di messa a dimora delle terre stesse: la cava Femar in comune di Viggiu’ e il sito in Comune di Arcisate – ha poi precisato l’assessore Alessandro Sorte – Inoltre, ha favorito la gestione di questa emergenza attraverso un tavolo di monitoraggio con i Comuni ed Rfi, tavolo che si e’ riunito una trentina di volte per affrontare tutte le questioni tecniche e amministrative necessarie a portare avanti l’opera stessa. Ora siamo in attesa di questo ultimo passaggio per avviare a compimento l’opera. Regione Lombardia ha già fatto la sua parte, con una specifica attenzione verso i residenti».

SUL CANTIERE ARRIVA ANCHE DEL RIO

La “palla” perciò ora passa al Governo, che deve pubblicare effettivamente la delibera – già ampiamente annunciata nel giugno scorso – per non “passare nel torto”. E il Governo non si fa attendere, almeno dal punto di vista dei sopralluoghi: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha infatti fatto sapere di essere presente il prossimo 3 agosto ad Arcisate, con appuntamento alle 10.30 nella sala frontalieri del Comune.

«La realizzazione dell’Arcisate-Stabio è in cima alle priorità del Governo, che ha assunto in questi mesi un ruolo protagonista nella soluzione del dossier – ha commentato la deputata del Partito Democratico, Maria Chiara Gadda, a commento dell’annuncio della visita del Ministro delle Infrastrutture –  Alle parole del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, fa seguito la prossima visita del Ministro Graziano Delrio: una ulteriore prova di attenzione da parte dell’Esecutivo per questa opera strategica. L’Arcisate-Stabio è stata vittima di anni di immobilismo e incertezze, ma a partire dalla seduta CIPE che ha chiarito la questione delle terre e rocce da scavo, si sono susseguiti importanti passi avanti. La volontà del Governo è di restituire ai cittadini il territorio e rispondere alle esigenze che vogliono l’opera conclusa entro il 2017»

TORNANO I CASCHETTI GIALLI (MA I LAVORI RIPRENDONO A SETTEMBRE)

«Finalmente il cantiere è in fase di riallestimento dopo anni di lavori a intermittenza e innumerevoli stop – Ha commentato Francesca Brianza: che è un consigliere regionale un po’ speciale, visto che è presidente della commissione dei rapporti tra Italia  e Svizzera, che proprio questo cantiere ha reso più tesi –  Si tratta di un’opera che nel tempo si è trasformata in una ferita aperta per il territorio, con i cittadini che giustamente esigono adesso una rapida conclusione.  L’augurio è che davvero si riesca a rispettare il nuovo cronoprogramma che prevede la fine dei lavori per il giugno 2017 e l’attivazione commerciale per dicembre 2017. Ne va della credibilità per tutto il territorio anche nei confronti degli amici ticinesi, i quali da tempo hanno già concluso la loro tratta e guardano con apprensione al di quì del confine».

Per questo i veri protagonisti del sopralluogo erano i lavoratori della Salcef, con tanto di gilet da lavoro e caschetto: tanto che Cattaneo ha scherzato sulla loro presenza dicendo «Sono venuto apposta per toccarvi, per vedere se esistete veramente». Secondo le loro stesse parole, «Stiamo radunando le nostre forze migliori per cercare di colmare i ritardi accumulati e rispettare alla lettera il cronoprogramma consegnato. Per ora stiamo facendo ripartire il cantiere: stiamo cominciando a posizionare i macchinari, stiamo bonificando dalle piante le partipiù abbandonate, stiamo mettendo in sicurezza i luoghi di lavoro. I lavori veri e propri, una volta arrivata l’ufficialità della delibera, ragionevolmente cominceranno a settembre. E, intanto, facciamo i lavori che non necessitano della deliberacioè quelli che non prevedono particolari scarti di terra».

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Una buona notizia soprattutto per gli abitanti di Induno e Arcisate che hanno casa o lavoro nei pressi degli scavi: tra le prime opere possibili con o senza formalità della delibera, ci sono infatti i lavori di riposizionamento dei cancelli e delle recinzioni, che tanto hanno disturbato la vita quotidiana in Valceresio.

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Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Luglio 2015
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    il dramma, il vero dramma è che molto probabilmente tra 2 anni questo sciagurato cantiere verrà completato.
    E molto probabilmente ci saranno le stesse persone che anziché essere giudicate fallimentari faranno grandi sorrisi e grandi strette di mano condite con selfie.
    Insomma, una seconda presa per il c.. per il contribuente.

  2. Avatar
    Scritto da emy64

    invece di nascondersi sotto 4 metri di terra per il disastro che hanno combinato,questi personaggi hanno ancora il coraggio di presentarsi in cantiere a tagliar nastri….gli svizzeri sono 2 anni che fanno avanti e indietro con il treno,noi siamo ancora qui a dar credito a questi politicanti davanti a un buco ormai pieno di sterpaglie,solo in italia questo può accadere.

  3. Avatar
    Scritto da Wal

    Sono d’accordo con Felice.
    Una vergogna che politici come Cattaneo siano ancora lì a presenziare. Dovrebbero pagare per i danni arrecati e sparire dalla politica locale, non vendere come un successo personale – a fini elettorali – una gestione della cosa pubblica fallimentare.

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