Come sta l’ambiente in Lombardia

Presentato l'Annuario elaborato dall'Istituto Superiore di Ricerche Ambientali. Nella nostra regione migliora soprattutto la qualità dell'aria (rispetto agli anni passati). Ancora centinaia i siti contaminati

Lago Maggiore

PRESENTATO OGGI A ROMA L’ANNUARIO ISPRA DEI DATI AMBIENTALI

A livello nazionale, buono lo stato chimico delle acque sotterranee (69,2%) e superficiali (84%)
Qualità dell’aria sotto osservazione. In Lombardia, nel 2014,  è stato per la prima volta rispettato il valore limite sulla media annua di PM10

 

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha presentato oggi a Roma l’Annuario dei dati ambientali. Disponibile sul sito dell’ISPRA,  lo studio fotografa lo stato dell’ambiente in Italia, grazie anche al contributo delle Agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province autonome. Dallo studio emergono anche i dati riferiti alla Lombardia, sintetizzati qui dall’Arpa, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente.

 

Acque superficiali

Considerando il periodo di monitoraggio 2009-2014, previsto dal Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, su 551 corpi idrici fluviali, lo stato ecologico, espresso sulla base degli elementi biologici, idromorfologici e chimici, è per il 33% elevato e  buono e per il  46%  sufficiente. Il 19% dei corpi idrici che attraversano le zone più antropizzate della regione presenta uno stato ecologico scarso e solo il 2% pessimo.
Lo stato chimico (determinato dalla presenza di sostanze prioritarie, quali ad esempio metalli, pesticidi) risulta buono per il 68% dei corpi idrici fluviali.

Dei 56 laghi lombardi, sempre considerando i sei anni di monitoraggio, il 53% presenta uno stato ecologico elevato e buono, mentre lo stato chimico è buono per il 63%.

 

Acque sotterranee

Nel sessennio 2009-2014 il 20% degli acquiferi della Lombardia ha raggiunto uno stato chimico buono. Lo stato quantitativo (quantità di acqua presente negli acquiferi regionali) risulta buono per tutti gli acquiferi della Lombardia.

 

Qualità dell’aria

Nel 2014 in Lombardia, grazie anche a condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, il valore limite sulla media annua di PM10 è stato per la prima volta rispettato in tutte le stazioni della rete regionale, mentre sono stati numerosi e diffusi i casi di superamento del limite giornaliero. In particolare nelle aree urbane analizzate nel rapporto ISPRA per la Lombardia (Agglomerato di Milano, Bergamo, Brescia, Varese e Pavia) solo Varese ha rispettato il limite normativo. Nell’agglomerato di Milano i giorni di superamento nel 2014 sono stati 68, meno della metà di quelli registrati nei primi anni del 2000, mentre la media annua più elevata è stata pari a 37 mg/m3.

Il superamento del valore limite sulla media annua del PM2.5, in vigore dal 2015, è ristretto ad alcune stazioni della zona di pianura, anche d elevata urbanizzazione, e dell’Agglomerato di Milano. Nelle aree urbane analizzate nel rapporto si è verificato il superamento del valore limite (ma non del valore limite aumentato del margine di tolleranza) solo nell’Agglomerato di Milano dove la media annua più elevata è stata pari a 26 mg/m3.

Per l’ozono nel 2014 si è registrato un numero di giorni di superamento del valore obiettivo generalmente inferiore rispetto agli anni precedenti, anche se  in tutte le aree urbane lombarde analizzate nel rapporto. Nell’Agglomerato di Milano si sono verificati 41 giorni di superamento del valore obiettivo.

Il contributo dei trasporti alle emissioni totali di gas serra (26%) stimato dall’inventario regionale è coerente con quello indicato a livello statale.

 

Rumore

Delle 2.678 sorgenti di rumore controllate in Italia, nel 2014 in Lombardia ne sono state controllate circa 500, di cui per oltre il 55% è stato rilevato il superamento dei limiti imposti dalla legislazione. Anche nella nostra Regione il maggior numero dei controlli ha riguardato la valutazione dell’inquinamento acustico prodotto dai pubblici esercizi e da  attività produttive e, tra le infrastrutture di trasporto, da quelle stradali.

 

Campi elettromagnetici

Utilizzando gli stessi criteri e lo stesso periodo di riferimento dei dati nazionali,  tra 2012 e 2013, nella nostra Regione i controlli sugli impianti RTV (Radiotelevisivi), effettuati su richiesta dei cittadini, sono diminuiti del 52%. I casi di superamento dei limiti di legge nel periodo di monitoraggio disponibile (1999-2013) sono stati circa 70 per gli impianti RTV, superiori di quasi 7 volte rispetto ai casi attribuibili alle stazioni radio base (SRB). Riguardo agli adeguamenti degli impianti per rientrare nei livelli di campo elettromagnetico generato previsti dalla normativa, sono state concluse il 100% delle azioni di risanamento per le SRB, mentre  per gli impianti RTV la percentuale scende al  70%, per via della complessità delle tecniche necessarie.

 

Rischi naturali

Il Centro Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia monitora 27 aree in frana, nelle province di Sondrio, Lecco, Como, Bergamo e Brescia. Nell’anno 2014, a causa delle precipitazioni superiori alle medie annuali che lo hanno caratterizzato, alcuni di questi dissesti hanno mostrato segni di riattivazione e sono stati presidiati H24 dal personale del Centro per lunghi periodi.  I maggiori spostamenti sono stati registrati per le frane della Val Genasca (in Comune di San Giacomo Filippo – SO) e del Ruinon (in Comune di Valfurva – SO). Movimenti significativi hanno interessato anche quelle in val Torreggio (Comune di Torre S. Maria, SO), Madonnina Macialli (Comune di Montemezzo, CO), Valle di Saviore (Saviore dell’Adamello, BS), Pal (Sonico, BS), Idro (BS). Nonostante l’eccezionalità degli spostamenti misurati, non si sono verificati danni a persone o infrastrutture.

 

Per quanto riguarda gli aspetti meteorologici, l’inverno del 2014 è stato eccezionalmente piovoso e su gran parte della pianura le precipitazioni complessive sono state il triplo dei valori medi. Ciò non ha determinato solo conseguenze negative: il tempo instabile e piovoso,  proseguito anche durante la primavera, ha limitato gli episodi di inquinamento dell’aria e quasi annullato il rischio di incendi boschivi.  Un luglio ancora piovoso (184mm totali a Milano e precipitazioni più elevate degli ultimi 25 anni su parte della regione)  ha visto l’inizio di una lunga sequenza di eventi di piena sui corsi.

 

Bonifiche

Dei 40 Siti di Interesse Nazionale (SIN), 5 si trovano in Lombardia:

–          Sesto S. Giovanni Area ex Falck (MI)

–          Brescia Caffaro (BS)

–          Polo chimico di Pioltello e Rodano (MI)

–          Polo chimico e laghi di Mantova (MN)

–          Broni Fibronit (PV)

Secondo la banca dati dei siti contaminati regionale, questa è la situazione a fine 2014:

Bonificati: 1.625
Contaminati: 900

Potenzialmente contaminati circa: 1.800
Da accertare: circa 700

Non contaminati: circa 2.100

 

Industrie a rischio di incidente rilevante

Dall’inventario regionale, In Lombardia risultano collocati 281 dei 1.104 stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) presenti sul territorio nazionale. Di questi 132 sono classificati stabilimenti di soglia inferiore ai sensi del nuovo D.Lgs 105/2015 (recepimento della cosiddetta direttiva Seveso III), corrispondenti alla vecchia classificazione art.6 del D.Lgs.334/1999, mentre 149 sono classificati stabilimenti di soglia superiore ai sensi del nuovo D.Lgs 105/2015, corrispondenti alla vecchiclassificazione art.8 del D.Lgs.334/1999.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Luglio 2015
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