Completato il trasloco del museo Ogliari, da settembre la prima parte visitabile

Trasferite locomotive e tram, ora si apre la sfida di recuperarli dopo anni recenti di incuria, per mostrarli ai visitatori

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A distanza di meno di un anno dalla donazione della collezione (9 luglio 2014), il trasloco a Volandia di decine di locomotive, carrozze e tram del Museo Ogliari è stato completato. L’ha detto venerdì mattina il presidente del Parco Museo del Volo Marco Reguzzoni, annunciando – insieme al presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi – che la prima parte dell’esposizione sarà visitabile «dal 4 di settembre». «Il trasloco è sostanzialmente finito» ha detto Reguzzoni. «Ora abbiamo una montagna di lavoro da fare da qui ai prossimi 10 anni».

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Completato il trasloco del museo Ogliari 4 di 23

La preparazione dei binari (e in parte anche il trasloco) è stata seguita da Ferrovie Nord Milano, che ha messo a disposizione 60mila euro, pari a 3 anni di contributi a Volandia. Gru e rimorchi hanno mosso pezzi giganteschi come la locomotiva E626 e altri più piccoli ma anche più preziosi, come la locomotiva di un “Gambadelegn”, il tram a vapore che collegava Milano con la provincia. L’area dove sono stati posati i mezzi è esterna al perimetro del museo, ma che sarà ricompresa all’interno di una nuova recinzione («i lavori partono oggi» assicura Reguzzoni): saranno all’interno treni e tram ma anche l’area verde che fungerà da area picnic, all’ombra degli alberi d’alto fusto che circondano i mezzi ferroviari. Appena fuori dalla nuova recinzione ci sarà il percorso pedonale proveniente dal Terminal 1 di Malpensa. «Le persone che arrivano dall’aeroporto seguiranno un nuovo percorso esterno» continua Reguzzoni.

Con la prima apertura a settembre, i visitatori potranno così accedere a «due musei diversi con un biglietto unico» (in più ci sarà in futuro anche il Museo Flaminio Bertoni). Il percorso comprenderà prima un’area dentro la recinzione storica dello stabilimento Caproni (con le carrozze a cavalli), poi i visitatori usciranno nella nuova area con i grandi mezzi ferroviari. «Era un peccato che il territorio rischiasse di perdere questa raccolta, questa collezione, Volandia credo possa essere collocazione ideale» aggiunge il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi. La collezione crescerà nel tempo: «Abbiamo un obbiettivo ambizioso: una inaugurazione a settimana di mezzi restaurati, tram, locomotive o carrozze a cavalli».

Il trasferimento dei mezzi da Ranco a Volandia presso Malpensa è stato seguito con attenzione da molti appassionati di ferrovia e mezzi su rotaia, perchè nella collezione Ogliari ci sono pezzi anche unici, di assoluto pregio (anche se a volte modificati con troppa fantasia). Alcuni mezzi hanno bisogno di essere “semplicemente” ripuliti e riverniciati in alcune parti, mentre altri hanno bisogno di interventi consistenti: i tram Edison e ATM54 “tipo Abbiategrasso”, per esempio, sono tra le vetture tranviarie milanesi più antiche esistenti, le casse in legno sono segnate dal tempo e dall’incuria, specie negli ultimi anni. Come si procederà? Reguzzoni ha fiducia soprattutto nella possibilità di replicare, anche con i treni, il modello sperimentato con gli aerei, riunendo volontari. «Con il Cral delle Fnm abbiamo fatto una prima riunione per creare un gruppo di appassionati che si occupi di restauri e anche di presentare i mezzi ai visitatori». Reguzzoni ricorda che già oggi Volandia conta su un esercito di volontari:  181 volontari gli “Amici di Volandia” che si occupano degli aerei, ma poi ci sono i 10 volontari del gruppo Gullp (gli “smanettoni” che gestiscono l’area droni), altri per la parte dedicata allo spazio e alle spedizioni spaziali.

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Pubblicato il 03 Luglio 2015
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