La Lega contrattacca sui tigli: “Progetto appaltato e necessario”

Il carroccio ribadisce la validità del progetto, dice che al limite si può rispiegare ai cittadini e attacca chi si oppone al taglio: "Per loro più importanti i tigli che non l’incolumità di un anziano o di un bambino"

via XXII marzo 22 san macario samarate generica

«A quanto pare sono più importanti i tigli che non l’incolumità di un anziano o di un bambino che percorre via 22  marzo. Salviamo le piante ma non le vite». La Lega Nord spara bordate contro chi critica il progetto per la strada che immette a San Macario, al centro di uno scontro che riguarda soprattutto la decisione di abbattere quattordici dei tigli monumentali presenti sul viale. È un tema decisamente caldo a Samarate: un gruppo di cittadini (insieme ad esponenti dell’opposizione) si è riunito anche martedì sera, per discutere del progetto e della mobilitazione contro il taglio degli alberi.

«Questa è l’ennesima storiella all’italiana: a progetto definitivo esecutivo appaltato, ci si sveglia e qualcuno decide che i tigli vanno protetti. Bene, noi non siamo per la desertificazione e cementificazione come alcuni ben pensanti vogliono farci passare, noi siamo per il buon senso». La Lega fa quadrato appunto riprendendo anche le argomentazioni del sindaco Leonardo Tarantino dei giorni scorsi, ricordando «un progetto che è nato circa 20 anni fa ed è passato attraverso ben 3 amministrazioni», che «non è mai stato nascosto da/a nessuno», che è «passato anche dalla commissione paesaggio, la quale giustamente ha chiarito che gli unici tigli su cui è possibile intervenire possono essere solo quelli sul marciapiede asfaltato, per i quali l’operazione di recupero sarebbe quasi impossibile». Non può mancare un riferimento polemico, là dove la sezione leghista  rifiuta  l’etichetta di cementificatori e rovescia l’accusa sui contestatori («chissà dov’erano gli stessi fenomeni quando la Lega si opponeva alla cementificazione di Verghera»).

In ogni caso, al di là del dibattito, il carroccio manda un segnale chiaro: il percorso del progetto è stato lineare e trasparente e che bisogna andare avanti sulla strada già tracciata.
«Siamo coscienti che alcuni progetti possono piacere o non piacere, e rientra nella libertà di idee, ma a nostro avviso i tavoli della democrazia sono stati tutti attivati con iter ben stabiliti». Quindi: avanti con il progetto definito, il confronto può esserci solo per «spiegare le motivazioni di questa scelta».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Luglio 2015
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