Nasce l’Emporio della Solidarietà

Situato nel complesso della Chiesa Sant'Antonio di Padova della Brunella, è un piccolo negozio nato per aiutare le famiglie bisognose. Al suo interno generi alimentari, per la casa e per la persona

Emporio solidale della brunella

E’ stato inaugurato questa mattina, sabato 18 luglio, l’Emporio della Solidarietà. Situato nel complesso della Parrocchia Sant’Antonio di Padova è un piccolo negozio dove si possono trovare generi alimentari, per la casa, prodotti per l’igiene personale e alimenti freschi. A differenza degli esercizi commerciali però, l’Emporio della Solidarietà è un luogo dedicato alla famiglie bisognose dove possono ricevere gratuitamente generi di prima necessità.

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«E’ un progetto della Caritas Italia che la Caritas Ambrosiana ha voluto far suo. Quella di Varese è una delle tre strutture nate in Lombardia e crediamo che sia un valore aggiunto importante in un contesto più articolato – spiega Don Marco Casale -. L’emporio è situato vicino alla già esistente mensa e questo è un fatto molto positivo, per l’accoglienza delle persone ma anche perchè ci permette di evitare gli sprechi».

L’emporio è rivolto alle persone e alle famiglie che si trovano in condizioni di disagio economico, residenti in città e nei comuni vicine e segnalate dalla Caritas. Vuole essere una risposta a quelli che vengono definiti “lavoratori poveri”, ovvero coloro che lavorano ma non riescono ad affrontare le spese di prima necessità: «Vuole essere un aiuto alle famiglie per superare i momenti di crisi, andiamo a sostenere quelle situazioni dove c’è ancora la possibilità di tornare a trovare un’autonomia. In questi anni abbiamo visto che chi è in difficoltà economica taglia i costi dalla spese sanitarie e alimentari. Sostenere le persone quando sono su questo tipo di soglia di povertà significa non farli sprofondare in una situazione più grave».

Le persone bisognose saranno munite di una tessera a punti mensile che gli permetterà di servirsi all’emporio e di scegliere i prodotti necessari: «Si stabilisce un periodo, quello che serve per fare in modo che la famiglia torni alla sua autonomia. Nel caso in cui questo non accade si pensa ad un rinnovo dei punti». L’emporio, spiega Don Marco Casale, non andrà a sostituirsi ad altri servizi esistenti, come la mensa ad esempio, ma andrà a coprire una fascia di bisogno che ad oggi non è servita.

«Pensiamo di poter offrire questo servizio a 40 famiglie, 150 persone circa. Questo dipenderà anche dalla capacità di rifornimento dell’emporio». Don Marco spiega infatti che tutti gli alimenti saranno comprati grazie a donazioni di grandi supermercati con prodotti in scadenza o alle donazioni dei privati. «E’ importante ricordare che questo è un luogo dove le persone vengono a prendere ma è anche un luogo dove le persone possono donare».

Negli ultimi anni la povertà in città è aumentata, seguendo il trend nazionale. «La forbice della povertà a Varese si è allargata ma questo emporio non deve essere visto come qualcosa di negativo. Al contrario, bisogna pensare che è una risposta ad un bisogno. Significa che quando c’è una situazione di difficoltà una comunità organizzata è in grado di affrontarla e si attiva per farlo».

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Luglio 2015
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