Nuovo defibrillatore per i Giardini Estensi
In Europa sono 400mila i casi all'anno di morte improvvisa-arresto cardiaco, 60.000 in Italia, 164 al giorno, 1 ogni 1000 abitanti
«Grazie alla Federspev per il dono. Il defibrillatore servirà ai tanti utenti del palazzo e dei giardini: la diffusione di tali mezzi è sempre più utile per salvare la vita. Ora bisogna estendere la capacità di utilizzo tra i non medici».
Così il sindaco Attilio Fontana ha salutato la donazione di un nuovo defibrillatore per il Comune di Varese, da collocare ai Giardini Estensi, nella zona del Salone Estense. La presidente della sezione di Varese della FEDER.S.P.e V (Federazione nazionale sanitari pensionati e vedove), Armanda Cortellezzi Frapolli, ha consegnato al sindaco e al segretario generale Filippo Ciminelli una lettera con la donazione per l’acquisto del defibrillatore. Presente anche il dott.Sergio Repetto, ex primario di Cardiologia del Circolo e iscritto all’associazione.
In Comune è già posizionato un defibrillatore all’Ufficio anagrafe, uno dei più frequentati dal pubblico, e alcuni dipendendi hanno già seguito il corso, come ha specificato l’avv.Ciminelli.
«La sezione di Varese – ha spiegato la presidente – è molto attiva. Qualche mese fa, su suggerimento di alcuni nostri medici è nato il progetto Per una vita in più, cioè informare la cittadinanza sulla necessità di saperne di più sull’arresto cardiaco improvviso specie fra i giovani mediante la conoscenza delle manovre di rianimazione e di defibrillazione, come può spiegare meglio il dott.Repetto. Oggi la sezione grazie alla generosità di uno sponsor dona al Comune il defibrillatore da posizionare nel palazzo comunale in prossimità dei Giardini, luogo di manifestazioni ed eventi, frequentato da numerosi visitatori e aperto alla cittadinanza».
Il dott. Repetto ha sottolineato l’importanza di saper effettuare il massaggio cardiaco, necessario prima dell’uso del defibrillatore.
In Europa sono 400mila i casi all’anno di morte improvvisa-arresto cardiaco, 60.000 in Italia, 164 al giorno, 1 ogni 1000 abitanti.
Il 70% avviene in presenza di testimoni, l’80% non sopravvive. In presenza di testimoni attivi, che quindi sanno fare il massaggio cardiaco e usare il defibrillatore, la sopravvivenza sale al 50%. L’obiettivo è sensibilizzare e reclutare i “volontari laici” con la conoscenza e la diffusione delle manovre di rianimazione: la catena della sopravvivenza è massaggio cardiaco-defibrillazione, con il posizionamento di mezzi sul territorio comunale di facile accesso in zone ad alto flusso di persone, stazioni, parchi, piazze. Il fattore tempo è determinante. Per ogni minuto che passa dall’arresto cardiaco, in assenza di rianimazione, bisogna intervenire entro 5 minuti.
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