Openjobmetis: oggi Cavaliero, poi Shepherd e l’ala forte

Firmato l'ex capitano di Avellino, la Pallacanestro Varese è vicina all'esterno canadese (per la panchina) e a Okaro White per il quintetto

daniele cavaliero basket

Varese dà l’assalto a Okaro White, e intanto mette sotto contratto Daniele Cavaliero. Dopo il rientro dagli Usa di Bruno Arrigoni e Paolo Moretti, la società biancorossa continua ad aggiungere tasselli alla Openjobmetis della prossima stagione, che oltre al campionato prenderà parte anche alla Fiba Europe Cup.

La società biancorossa ha concluso quest’oggi la trattativa con Daniele Cavaliero che ha firmato un contratto biennale, lo stesso tipo di accordo che ha riguardato gli altri italiani ingaggiati fino a questo momento (Ferrero, Molinaro e Campani). Una specie di “atto dovuto”: l’intesa tra Varese e Cavaliero era stata preparata già da tempo e ora è diventata reale con la firma della guardia nata a Oggiono ma cresciuta a Trieste.

Alto 1,88, 31 anni compiuti a gennaio, Cavaliero è giocatore che in gioventù fece strabuzzare gli occhi a più di un general manager per le proprie qualità fisiche e tecniche. Il suo esordio in Serie A è stato da enfant prodige, a soli 15 anni con la maglia di Trieste dove poi ha completato l’apprendistato arrivando a ricoprire minutaggi importanti a 20 anni. Milano puntò allora su di lui e dopo poco più di una stagione con tanto di finale scudetto persa contro la Fortitudo (con il famoso tiro di Douglas), la squadra che poi lo ingaggiò anche per schierarlo in Eurolega. Dall’Emilia all’Irpinia, Cavaliero fece parte della squadra che nel 2008 vinse una clamorosa Coppa Italia, unico trofeo nella bacheca del giocatore oltre che dei “lupi” campani.

L’esterno triestino ha quindi sempre giocato in Serie A con alterne fortune, ma forse senza mai arrivare a quei vertici che in molti preconizzarono quando dominava i campionati giovanili. Dopo alcuni anni nelle Marche – tra Pesaro e Montegranaro – Cavaliero è tornato per due stagioni ad Avellino dove ha un po’ seguito a livello personale le altalenanti prestazioni della Sidigas.

La scelta di ingaggiare diversi italiani da parte della società (pur mantenendo l’assetto con sette stranieri) va letta in due direzioni: da un lato si stanno gettando le basi per la formula del “6+6” che sarà adottata l’anno venturo – da qui i contratti biennali – dall’altro la necessità di adattare la rosa alla Coppa che prevede proprio sei giocatori della propria nazione a referto in ogni partita.

Chiusa la trattativa con Cavaliero, ora Varese dovrà pensare al lotto straniero visto che delle sette posizioni disponibili si è finora occupata solo quella dell’ala piccola titolare, appannaggio di Mychal Thompson. Il prossimo nome da “inchiostrare” potrebbe essere quello di Okaro White, l’ala forte già vista lo scorso anno in Italia con la maglia della Virtus Bologna, squadra di cui il gm era proprio Arrigoni. White, che compirà 23 anni ad agosto, ha giocato alle Summer League e sta attendendo una chiamata ai cosiddatti veteran camp della NBA, i ritiri che le franchigie organizzano per quei giocatori che potrebbero completare la propria rosa, scelti tra chi si è messo in luce ai tornei estivi. Questione di – massimo – 48 ore – e poi, se non dovesse essere convocato, potrebbe accettare l’offerta di Varese che però ha in quel ruolo un ulteriore asso nella manica. Un giocatore americano visto da Moretti e Arrigoni alle Summer League, che ha un rapporto qualità prezzo giudicato interessante dalla società biancorossa.

Dopo la scelta dell’ala forte toccherà invece al playmaker titolare, l’altro ruolo su cui lo staff tecnico intende investire una fetta importante del proprio budget. Guardia (che potrebbe essere un giocatore “alla Goss” e cioé anche in grado di portare palla) e pivot (qui è tramontata la pista che portava al nigeriano Zanna) saranno scelti di conseguenza. Per la panchina invece, dopo qualche settimana di avvicinamenti e allontanamenti, sembra adesso molto vicino l’ingaggio di Jevhon Shepherd, nazionale canadese già a Omegna e Barcellona Pozzo di Gotto. Shepherd (29 anni, 1,98) nelle intenzioni di Moretti e Arrigoni andrebbe a ricoprire il ruolo di riserva di guardie (come Cavaliero) e ali: se Varese deciderà in tal senso, la firma potrebbe essere vicina.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Luglio 2015
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