Palaghiaccio, un solo gestore si fa avanti

Una sola proposta per la gestione del Campus Sportivo. Ma per sapere il futuro del Palaghiaccio si dovrà aspettare forse fino a settembre

Il tempo congelato al Palaghiaccio (inserita in galleria)

Si è chiusa alle 12 di lunedì 13 luglio la gara per la gestione del Campus sportivo di Beata Giuliana e a Palazzo Gilardoni circola un cauto ottimismo. Sarebbero stati parecchi i sopralluoghi tecnici all’interno del cantiere ma di questi solo uno si è trasformato in un’offerta, scritta nero su bianco. Quella busta, che potrebbe contenere il futuro dell’area, potrebbe essere svelata tra una decina di giorni. Per il 24 luglio, infatti, è prevista la prima riunione della commissione di gara, ma le ferie di alcuni dirigenti comunali potrebbe far tenere la busta nel congelatore per un po’ di tempo.

«Siamo soddisfatti per com’è andata la gara -commenta l’assessore Paola Reguzzoni- anche perché non ci aspettavamo una partecipazione elevatissima dal momento che una gara così grande prevede fin da subito una fideiussione da 200.000 euro». Per brindare è comunque ancora presto perché nessuno sa cosa contenga quell’offerta «ma almeno la gara non è andata deserta, come sosteneva qualcuno».

Per il Palaghiaccio da investire ci sarebbero quasi quattro milioni di euro e di questi l’amministrazione è pronta a metterne sul piatto 2, quelli ricevuti dalla provincia. La superficie dovrebbe essere divisa in tre grossi settori: da un lato il parco pubblico, in mezzo il campus con un grande campo da calcio o rugby, campetti polifunzionali e il Palaghiaccio. Il terzo blocco rimane quello più complesso: il gestore potrebbe decidere di costruirci un’area commerciale da 1.000 metri quadri ma questo richiederebbe una variazione al PGT che deve ancora passare dal consiglio comunale (clicca qui per vedere la planimetria, ndr).

Comunque andrà la gara, la vita del Palaghiaccio è arrivata ad una svolta. Da quando è stato costruito non si è mai arrivati ad un punto così avanzato per mettere la parola fine alla vicenda. Se infatti la gara non dovesse andare in porto l’amministrazione dovrà pensare seriamente di prendersi in carico direttamente la struttura, invertendo la rotta rispetto al ciclo di affidamenti già conclusi, come la Piscina Manara, o ancora in corso d’opera, come i campi da tennis.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Luglio 2015
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