Per salvare il calcio serve la magistratura

La bella iniziativa dei tifosi non può bastare. Un intervento dei giudici garantirebbe gli investitori sani che oggi non si fidano del mondo del pallone

rizzollatura stadio franco ossola masnago 2014

La rabbia e la disperazione dei supertifosi biancorossi per il carosello di buffonate in onda da mesi sul canale della Varese calcistica certamente sono più che giustificate, ma è difficile quantificare il loro peso nella soluzione dei problemi della squadra del nostro cuore.

Sarebbe più efficace l’azione dei tifosi se accompagnasse iniziative di spessore economico, sociale e politico tese a un reale salvataggio del calcio nella nostra città. Ma nemmeno queste iniziative, se destinate a percorsi tutto sommato non innovativi, potrebbero non avere fortuna per più motivi: la Varese del lavoro ha i suoi problemi, il mondo del calcio nazionale non ha potuto uscire dai pantani della malagestione e della corruzione. Per esempio se di fatto si dà una grande azienda nelle mani di chi delle scommesse fa un affare legale, alla fine è inevitabile l’arrivo dei professionisti delle illegalità.

Anche se una parte dello zoccolo tecnico-dirigenziale che ha fatto sopravvivere in questi anni il Varese ha evitato possibili contaminazioni, gli eventi hanno dimostrato che non si era e non si è attrezzati per una marcia magari difficile ma senza sorprese amarissime nella palude calcistica nazionale.
Oggi i nostri supertifosi – meglio chiamarli così considerati i gravi reati commessi negli anni in tutta Italia da altri ultras – non riusciranno a salvare il calcio bosino, ma la loro iniziativa, molto positiva, dovrebbe essere accompagnata da altre tese a ridare credibilità e appetibilità a una missione sociale e promozionale importante come quella che possono svolgere – Varese in proposito ha una grande storia – una squadra e una società sportiva.

Io ho vissuto gli anni ruggenti dello sport bosino, oggi sono un ricordo dolcissimo e motivo di fierezza lungo il viale del tramonto. Per anni a Como e a Varese sono stato anche cronista giudiziario e continuo ad avere rispetto per magistrati e avvocati. Ne ho meno per i politici che le leggi le scrivono e quando la loro applicazione suscita reazioni vanno in fuga, se addirittura non partecipano alla lapidazione delle toghe.
Perché cito la magistratura? Perché in qualche misura potrebbe concorrere con Guardia di Finanza e Fisco a forme di prevenzione che garantiscano Federazione e tifosi dalle incursioni di scorridori e bucanieri che da decenni inquinano il calcio nazionale. E in particolare di questi tempi tengono lontani investitori che, per passione, ambizione o senso sociale, parteciperebbero alla gioiosa vicenda del pallone.

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Pubblicato il 02 Luglio 2015
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