“Varese sporcizia e degrado”, il gruppo facebook che detta l’agenda

Proposte e denunce dei cittadini. Un gruppo di varesini è diventato la spina nel fianco dell'amministrazione

varese sporcizia e degrado

“Varese Sporcizia e degrado” è la pagina facebook che fa tendenza, in questo momento. I giornali ne raccolgono notizie, i politici la temono perché è divenuta seguitissima. Mauro Gregori è l’animatore e gli abbiamo chiesto quali ambizioni abbia l’iniziativa.

Più di 3000 iscritti, tanta attenzione, quali obiettivi?
“Il primo obiettivo del nostro gruppo è diventare tantissimi: 5000 iscritti entro fine anno, 10.000 entro la fine del 2016. Una grande ambizione, ma anche il desiderio che solo ed esclusivamente la “forza dei numeri e dei consensi” potranno cambiare in meglio la nostra citta’.
Quindi, in primis una crescita di interesse da parte dei cittadini spesso troppo svogliati o disattenti agli avvenimenti ed al degrado e questo può succedere solo tramite contenuti sempre più condivisi e saggi”.

I giornalisti setacciano la vostra pagina a caccia di polemiche e notizie, come decidete a quali temi dare spazio?
“La scelta dei temi è assolutamente casuale ma sempre motivata dal grande desiderio che ogni polemica, ogni denuncia, ogni richiesta di chiarimento agli “addetti ai lavori” sia funzionale a che Varese si svegli dal torpore in cui è sprofondata”.

Perchè questo nome, ritenete che davvero Varese sia solo sporcizia e degrado?
“Varese è si “sporcizia e degrado” ne siamo fermamente convinti… ma Varese è, può essere, ancora, una delle città più belle e vivibili del “bel paese”… Per questo nel nostro nome trovate anche “proposte dei cittadini”. Mai solo degrado ma anche soluzioni per risolvere i tanti problemi che spesso sono facilmente risolvibili con la buona volontà”.

Di chi è la colpa?
“Certamente dello scarso livello qualitativo dei nostri politici, purtroppo. Senza idee, senza amore per il bene comune. D’ altronde i politici non sono altro che “espressione” della società in cui viviamo. Varese non fa eccezione”.

Chi sono i fondatori, che rapporti avete con il comitato Varese 2.0?
“L’idea di questo gruppo nasce dal sottoscritto nell’ottobre dello scorso anno. Stanco di non essere ascoltato dal Sindaco (dando comunque atto a Fontana di essere stato nei miei confronti sempre cortese e possibilista rispetto alle pressanti richieste di intervento sul degrado cittadino fatte in questi anni di Suo mandato.. purtroppo con scarsi risultati… a volte anche il Sindaco è impotente…), dagli assessori, dagli altri gruppi facebook, ho pensato ad una idea originale, coinvolgente, per tutti: cittadini e politici. Natalia Rovera, Cristina Passera, Laura Caruso sono gli altri Amministratori del gruppo e riconosco loro grande capacità di proselitismo, temperanza, voglia di fare il bene di Varese.
Con il comitato Varese 2.0 non abbiamo nessun rapporto tranne il fatto che è stata Laura Caruso (tra i nostri amministratori) a creare insieme a Daniele Zanzi, Alessandro Ceccoli, Roberto Gervasini ed altri questo importante “comitato cittadino” il quale raccogliendo in città più di 7000 firme contro il parcheggio (che mai si farà) alla Prima Cappella ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica varesina tale problematica. Oggi Laura Caruso, dopo essere uscita dal comitato Varese 2.0, accogliendo il nostro invito, è una firma ed una amministratrice insostituibile nell’economia quotidiana del gruppo.”

Dalla vostra esperienza nascerà una lista civica?
“Certamente no. La forza del nostro gruppo sta nell’ assoluta equidistanza tra i cittadini ed i politici di professione ed è per questo che godiamo di largo consenso. Non abbiamo secondi fini, non scriviamo per visibilità mediatica ma solo per passione civica”.

Ritenete che sia sufficiente solo la denuncia o ci sarà una fase di proposta?
“La denuncia e la proposta sono sempre all’ ordine del giorno e non c’è una prevalenza dell’una sull’ altra. Parlando di proposte, in questo momento siamo impegnati a modificare la tariffe del piazzale Kennedy, il quale nei giorni in cui il mercato non è presente, è  parzialmente deserto, perché i cittadini si rifiutano, malgrado la penuria cronica di parcheggi in città, di pagare un “balzello di 3 euro” per sostare anche solo per una breve commissione in posta, in stazione, all’edicola, all’ospedale del Ponte. Tutto ciò è vergognoso e non smetteremo mai di lottare finchè le tariffe non saranno “favorevoli” per i cittadini e questo senza alcun onere per il Comune di Varese, anzi…”

Il messaggio di denuncia della vostra pagina secondo alcuni è più efficace e ruba spazio al Movimento 5 stelle, che ne pensate?
“Può essere che rubiamo spazio al movimento 5 stelle ma senza invidia ci piacerebbe che tale movimento collaborasse con noi così come “unico nel panorama cittadino” si è pronunciato favorevolmente alla nostra richiesta di consultazione degli abitanti in riferimento alle scelte su Piazza Repubblica; tutti gli altri “silenti” e questo ci preoccupa tantissimo”.

La vostra critica è solo alla classe politica o anche ad altri: imprenditori, associazioni, cittadini.
“Critichiamo i politici ma certamente gli imprenditori, i singoli cittadini, possono fare molto. Cominciamo a “svegliarli”… è un primo passo… Siamo comunque molto fiduciosi perché i primi risultati stanno arrivando e più rapidamente del previsto.

Siete contrari alla nuova Piazza Repubblica, che cosa fareste?
“Piazza Repubblica è un capitolo dolente. Sono stati spesi in questi anni circa 7 milioni di euro solo per penali, acquisizione caserma, “spesucce varie”.. e la nuova piazza Repubblica tanto pomposamente annunciata non si vede. I cittadini molto probabilmente non verranno nemmeno consultati… Si prevedono di spendere, ancora, 30 milioni di euro e la decisione sarà tra le mani di un gruppo di saggi che decideranno per tutti. Un’assurdità che cercheremo di contrastare in ogni modo. l’arroganza dei politici in questo raggiunge la sua espressione massima. La piazza che vorremmo è comunque di facile realizzazione: che ritorni il mercato ambulante (traslocando da piazza Kennedy) anche se l’ideale sarebbe riavere una sorta di mercato coperto “moderno ed al passo coi tempi” proprio nella ex caserma, biblioteca si, emeroteca anche, luoghi di aggregazione, ma aggiungerei certamente eccellenze del territorio, produzioni a km zero e perché no show rooms dei grandi nomi della città e della provincia (Poretti, Lindt, Rossi d’Angera, vini locali ecc..). E.. fosse per la gran parte di noi il teatro non vedrebbe la luce ma si ristrutturerebbero Politeama e Vittoria che insieme al Vela ed al Nuovo potrebbero affiancarsi al teatro provvisorio della piazza per coprire, al momento, tutte le esigenze cittadine di teatro, danza, musica. Si risparmierebbero 25 milioni di euro per un nuovo teatro da 1500 posti che se verrà realmente realizzato sarà la consueta, fallimentare, cattedrale nel deserto. Non siamo infallibili e nemmeno depositari di verità. Ma proprio per questo chiediamo che il futuro di Varese passi attraverso una consultazione generalizzata e consapevole dei suoi abitanti”.

 

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 29 Luglio 2015
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