Cent’anni di relatività ma l’Italia non se lo ricorda
Il contributo di Roberto Gervasini di Universauser che sottolinea come l'Italia non sappia valutare le sue risorse in campo scientifico
Egregio Direttore,
il centenario dell’entrata nel conflitto mondiale dell’Italia e la ricorrenza dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri non sono sufficienti per giustificare il quasi totale silenzio in Italia di un centenario ben piu’ importante ma per la storia della scienza, della filosofia ed anche della vita quotidiana, ( sistema satellitare GPS….) naturalmente a nostra insaputa.
Si tratta del centenario dalla pubblicazione di 54 paginette scritte in tedesco , che hanno rivoluzionato per sempre la concezione del mondo , che anche i semianalfabeti sintetizzano nella famosa semplice formuletta E= mc2.
La relatività generale – “la più sorprendente combinazione di penetrazione filosofica, intuizione fisica e abilità matematica”, come la definì un altro premio Nobel per la fisica, Max Born – prende spunto dalle conclusioni cui arrivò lo stesso Albert Einstein nel 1905 con le tesi sulla relatività ristretta.
E’ del 1915, novembre, la pubblicazione della teoria della relatività generale. Per spiegare il meccanismo, i fisici si aiutano spesso con la metafora del foglio di gomma. Lo spazio-tempo si può immaginare, per l’appunto, come una superficie morbida che viene curvata dalle masse che vi sono appoggiate (anche se la metafora non è assolutamente corretta dal punto di vista scientifico, rende abbastanza bene l’idea di Einstein). La forza di gravità avvertita, per esempio, dalla Terra nei confronti del Sole è il risultato della curvatura del foglio di gomma quadridimensionale causata dalla massa del Sole stesso.
Per sviluppare la sua intuizione, Einstein si servì degli strumenti matematici appena messi a punto dagli italiani Luigi Bianchi, Gregorio Ricci-Curbastro e Tullio Levi-Civita , degli sconosciuti in un Paese dove la matematica e le scienze esatte “ non piacciono “ perché cianciare di politica e di filosofia al bar e scrivere poesiole anche da semianalfabeti, è molto piu’ facile, di poco impegno e non è negato a nessuno.
Risulta oggi impossibile a chi scrive, trovare, per conto di Universauser, un valido insegnante che sia disposto a tenere una conferenza di carattere assolutamente divulgativo con esempi semplici e frubili per chi non ha preparazione scientifica.
Tutto puo’ accadere in Italia. E’ quindi possibile che si ritenga superata la data del centenario attribuendo a Olinto del Pretto, un industriale di Schio, la prima formulazione della teoria, due anni prima, nel 1913.
In un caso o nell’altro il tempo viaggia alla velocità della luce al quadrato, da qui a novembre.
Distinti saluti
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non farei una classifica di importanza con gli altri anniversari, che contano molto a loro volta, però se Universauser vuole organizzare qualcosa sul tema possiamo lavorarci insieme come Associazione Storie di Scienza, io credo che qualche relatore dovremmo averlo