Oltre 71.000 docenti precari pronti per la chiamata

Sono 71.643 le domande presentate per partecipare al piano straordinario di assunzione nella scuola. Le regioni con il maggior numero di precari sono Sicilia, Campania e Lazio

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Sono soprattutto del Sud Italia i docenti precari che chiedono di essere stabilizzati con il piano straordinario delle assunzioni nella scuola.

Venerdì 14 agosto si sono chiusi i termini di presentazione delle domande on line per partecipare alla fase B del piano. 71.643 le richieste arrivate che, probabilmente, contengono anche le domande per il ciclo dell’infanzia che, però, verrà gestito in base a una norma che verrà decisa in futuro.

Il gruppo più numeroso appartiene alla Sicilia con 11.864 domande inoltrate a cui segue la Campania con 11.142 richieste. C’è poi il Lazio con 7.125 domande quindi la Lombardia con 6.630 e a seguire la Puglia con 6.040. Decisamente più basse le richieste pervenute da Piemonte ( 2.623) Liguria (783) e Veneto ( 3.694) ed Emilia Romagna ( 3.696).

Proprio la composizione territoriale della domanda ha indotto l’assessore regionale lombardo Valentina Aprea a criticare il piano pensato per favorire l’emigrazione. Il conto è presto fatto: non vi potranno essere esattamente tanti posti disponibili in ciascuna regione quanti sono i docenti precari che vi risiedono.

La Fase B inizierà a settembre e riguarderà la copertura dei posti rimasti vacanti dopo la chiamata degli aventi diritto (graduatorie GAE e concorso) nelle fasi 0 e A che si stanno svolgendo in questi giorni e si concluderanno a fine agosto.

Da novembre, infine, scatterà la fase C e che riguarda il potenziamento dell’offerta formativa.

In entrambe le fasi, il docente che riceve la proposta ha dieci giorni di tempo per rispondere: in caso di rifiuto verrà tolto dalle graduatorie.  Il timore di offerte fuori province e, soprattutto, fuori regione ha provocato manifestazione di protesta come quella avvenuta in Sardegna:  rifiutare equivale a uscire dal sistema ma accettare significa dover lasciare casa e affetti.

Molti precari sperano di ottenere una supplenza prima della chiamata: in quel caso è previsto che l’insegnante possa rimanere nella cattedra della supplenza mentre l’incarico slitta al prossimo anno quando ci sarà un piano straordinario di mobilità.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Agosto 2015
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