Sei sindaci contro Accam: “Quello che è successo è inaccettabile”

Una lettera per criticare l'atteggiamento degli amministratori e chiedere un maggior controllo sul consiglio di amministrazione è quella scritta dai sindaci dell'altomilanese

Dentro l'inceneritore di Borsano (inserita in galleria)

Canegrate, Castano Primo, Magnago, Rescaldina, San Vittore Olona, San Giorgio su Legnano. Porta in calce le firme dei rappresentati di questi comuni la lettera diffusa nelle scorse ore per commentare la riclassificazione dell’inceneritore di Borsano a impianto per la produzione energetica. Ecco la lettera integrale

Apprendere dalla stampa che i vertici di una società hanno, con le loro decisioni tecniche, assecondato una procedura di classificazione senza minimamente informare i soci di ciò che stavano attuando, è assolutamente inaccettabile.

Questo è il senso di quanto accaduto in merito alla classificazione R1 dell’impianto Accam da parte della dirigenza che ha guidato la società, comportamento per il quale ci aspettiamo di ricevere adeguate spiegazioni, anche perché, pur a fronte di un iter previsto dal famigerato art. 35, un diverso approccio tecnico non avrebbe comportato la nuova classificazione.

In merito alla citata classificazione R1 presidieremo e vigileremo con estrema attenzione su tutte quelle che saranno le conseguenze, immediate e non, che scaturiranno da tale classificazione, affinché non ci sia neanche un millimetrico passo indietro rispetto alla riconversione di Accam da un impianto di incenerimento ad uno di trattamento a freddo dei rifiuti. Questa decisione dei soci è una scelta storica per il nostro territorio rispetto alla quale non si può prescindere e che nessun elemento tecnico deve pregiudicare o mettere in minima discussione.

Le vicende di oggi confermano ancora di più il “controllo analogo” quale strumento indispensabile per la gestione di Accam. La forte presenza dei soci nella gestione della società e le diverse azioni che sono proprie di questo strumento non avrebbero certamente permesso quanto invece è accaduto.

E’ proprio per questo motivo che alla Conferenza dei Servizi che sarà convocata dall’assessore Claudia Terzi chiediamo che, oltre alla dirigenza di Accam, siano presenti anche i sette Comuni che costituiscono il Coordinamento dei soci istituito proprio per l’esercizio del controllo analogo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2015
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