Seviziato nel bosco per un debito di droga

Due gli aguzzini: hanno sequestrato un loro connazionale tunisino, lo hanno chiuso in un casolare per due giorni e lo hanno torturato. L'arrivo dei carabinieri ha permesso alla vittima di fuggire e salvarsi

carabinieri

Rapina, sequestro di persona e lesioni volontarie aggravate. Di questo dovranno rispondere i due uomini di 29 e 31 anni fermati nella serata di domenica 9 agosto dai Carabinieri di Saronno.

LA STORIA – Era la sera di sabato (8 agosto) quando i militari stavano procedendo ad un normale controllo a seguito di una segnalazione di schiamazzi nella zona tra Gerenzano e Saronno, perlustrando la zona con i lampeggianti accesi. Nello stesso momento, poco distante, un uomo di 45 anni era chiuso in un casolare dal giorno precedente e i suoi due sequestratori, pensando che i lampeggianti dei Carabinieri fossero diretti verso il loro covo, si davano alla fuga. Il prigioniero è così riuscito a liberarsi, raggiungendo la gazzella dei militari e raccontando la sua storia.

IL SEQUESTRO – L’uomo è stato dunque portato in ospedale dove gli sono state riscontrate diverse bruciature di sigaretta sul corpo e un profondo buco nella coscia. Stando al suo racconto le lesioni sarebbero derivate dal sequestro di cui è stato vittima dal giorno precedente, venerdì: i due uomini lo avrebbero prelevato, portato nei boschi e seviziato, per poi trasferirlo nel casolare abbandonato. Nel frattempo gli avrebbero anche rubato i suoi due cellulari, il portafoglio e anche i vestiti.

LE INDAGINI – E’ stato un dettaglio nella descrizione dei due carcerieri a colpire particolarmente i militari: entrambi di nazionalità tunisina, ma uno aveva i capelli biondi, tinti. Sono così partite le indagini, passando in rassegna gli archivi fotografici dei controlli effettuati nei mesi scorsi fino ad arrivare all’identificazione del biondo. C’è voluto poco quindi a rintracciare i due che nel frattempo avevano trovato rifugio in un appartamento a Saronno. Nel corso del blitz per arrestarli, avvenuto nella sera di domenica, i militari hanno ritrovato anche i cellulari e il portafoglio rubato, mentre uno dei due indossava i pantaloni che erano stati sottratti. Nel frattempo anche il casolare del sequestro è stato perlustrando e al suo interno sono state trovate le cicche di sigarette compatibili con le lesioni, oltre alla cintura con la quale il sequestrato era stato legato.

IL FERMO – I due uomini sono stati riconosciuti dal ferito e quindi trasferiti in carcere a Busto Arsizio. Ora dovranno rispondere di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona in concorso e lesioni volontarie aggravate in concorso. Secondo una prima ricostruzione alla base del sequestro ci sarebbe un debito di droga contratto da un parente che ammonterebbe a diverse migliaia di euro.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Agosto 2015
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