“Bene le nuove corsie ciclabili, ma non devono diventare parcheggi”

L'ultimo intervento riguarda l'asse di circonvallazione di via Carlo Noè. Il commento del gruppo Gallarate Pedala

pista corsia ciclabile via carlo noè gallarate

«Ben vengano i nuovi tratti di corsia ciclabile, ma serve anche un costante controllo che le auto non occupino gli spazi». Il gruppo Gallarate Pedala (gruppo spontaneo, che aderisce ad Amicinbici Fiab di Cardano al Campo) commenta l’ultima, piccola estensione delle corsie ciclabili nella città di Gallarate, completata pochi giorni fa in via Carlo Noè, importante asse di circonvallazione dove ancora mancano alcuni tratti che uniscano le piste esistenti.

Negli ultimi tre anni l’amministrazione comunale di Gallarate ha investito soprattutto sulle corsie ciclabili tracciate a bordo strada, un modello molto diffuso in Europa del Nord, alternativo e complementare a quello delle piste ciclabili (che sono separate dal resto della carreggiata). Qual è il giudizio di chi pedala? «Ben vengano i nuovi tratti di corsia ciclabile a supportare i cittadini pedalatori, meglio ancora se gli interventi servono alla messa in sicurezza degli utenti pedalatori che ogni anno aumentano sulle strade cittadine» dice Alessandro Quaglia, del gruppo Gallarate Pedala.

Occhio, però, perchè le corsie spesso devono convivere con il parcheggio selvaggio, con le auto che occupano spazio destinato ai ciclisti: «La strada è lunga e come dice il vice sindaco serve ancora parecchio lavoro da parte del Comune ma gli stanziamenti nel piano triennale fanno sperare in qualcosa di buono. Di pari passo con le corsie (che purtroppo a differenza delle piste ciclabili non hanno  protezioni e dissuasori) occorre anche un costante controllo che le auto non occupino gli spazi. Sempre a proposito di sicurezza occorre da parte dei pedalatori l’uso delle corsie ma soprattutto delle luci notturne».

Come proseguire? «Come Gallarate Pedala (gruppo spontaneo di cittadini ciclisti iscritti alla Fiab Amicinbici Cardano) auspichiamo che il Comune possa ultimare i tratti di ciclabile come ad esempio nel tratto finale di Carlo Noè in prossimità dei Carabineri ma anche rendere tra loro continui i tratti esistenti lungo la circonvallazione (ad ogni rotonda finisce la pista con pericolosi sali e scendi, bidonerebbe intervenire sulle rotatorie) o rendere più sicuri i tratti lungo via Da Vinci (terminano in modo brusco e le immissioni sono ad angolo retto…). Bene quindi le nuove azioni ma è solo un primo giro di pedali per un percorso più lungo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Settembre 2015
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Commenti

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  1. federica
    Scritto da federica

    Io dico anche che chi deve far rispettare il CdS dovrebbe iniziare a dar multe (se previste) per chi, in presenza della ciclabile, viaggia sulla strada delle automobili perché quando vedo un ciclista (molti di quelli che lo fanno come sport amatoriale) che non utilizza la ciclabile quando c’è mi viene il sangue al cervello perché penso che se poi succede qualcosa la colpa è innanzitutto dell’automobilista fino a prova contraria.
    Ps: vado anch’io in bici

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    L’italiano diventa più o meno bestia indipendentemente dal mezzo che utilizza, auto, moto, bici o semplicemente a piedi.
    Quello che abbiamo nel DNA è il poco rispetto delle regole o l’adattamento delle stesse sulla base del tornaconto.
    Allora sulle strade si contano auto che sfrecciano sempre e comunque, quelli che ti stanno incollati al paraurti, limiti di velocità ormai fantoccio, autovelox velook vandalizzati, bici che con la ciclabile vanno in strada, ciclisti che sulla ciclabile vanno a velocità molto alte, moto che sorpassano invadendo la corsia opposta noncuranti del fatto che un’auto non può dare strada a meno di non buttarsi lei stessa fuori strada, camion che sorpassano in terza corsia, slalom tra corsia in autostrada, svolte senza freccia (le frecce! queste sconosciute), incidenti, tamponamenti perché consultano incessantemente il cellulare, il tutto con l’aggravante che molto spesso usano il mezzo come sfogatoio personale. Sempre aggressivi, dopati di adrenalina a qualsiasi ora, sempre di fretta.
    Ieri mi sono pure preso un cazziatone da un ciclista perché lungo la discesa da Lonate in Valle Olona non ho subito accelerato ma ho lasciato fare alla gravità e al freno motore.

    Ammettiamolo, sul rispetto del CdS siamo all’anno zero.Preistoria allo stato puro.

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