Lo strano caso del cervo a Gallarate

Nel fine settimana un esemplare è stato avvistato più volte a Gallarate, identificato anche dall'Asl: un'altra testimonianza della 'migrazione' degli ungulati verso i centri abitati

Il cervo a Gallarate

La presenza di animali selvatici nelle aree urbane è un evento raro. Eppure nel fine settimana un cervo è stato avvistato nel centro di Gallarate: una lettrice ha segnalato la presenza dell’ungulato nel quartiere di Moriggia nella notte tra venerdì e sabato. E probabilmente lo stesso esemplare è stato visto anche sabato sera nel quartiere di Crenna: un episodio che ha suscitato molta curiosità e anche qualche dubbio sul fatto che si trattasse realmente di un cervo. Per questo abbiamo chiesto chiarimenti ad Asl e Parco del Ticino.

Moriggia e Crenna sono due zone di Gallarate fiancheggiate dai boschi del Parco del Ticino, dove però non ci sono cervi presenti stabilmente all’interno dell’area. L’animale quindi potrebbe venire da un’altra zona della provincia, ma la sua presenza fa scattare di nuovo l’allarme per l’avvicinamento degli animali selvatici ai centri abitati. La fame o la perdita di orientamento sono le cause più probabili, soprattutto negli esemplari più giovani. E a Gallarate è il secondo avvistamento dopo quello del 2010. In questo caso il cervo non è stato catturato, anche se sabato notte un veterinario dell’Asl di Gallarate è stato contattato dalla Polizia di Stato per intervenire in caso di necessità. L’animale però è fuggito nei boschi del Parco del Ticino.

Da dove viene il cervo? «Potrebbe essere scappato da un recinto o venire dalle Prealpi varesine – spiega il responsabile del settore fauna del Parco del Ticino, Adriano Bellani – anche se la prima ipotesi è la più probabile. La presenza di un cervo a Gallarate è comunque un caso sporadico. In passato alcuni esemplari hanno anche provocato incidenti stradali, ma mai così vicino al centro abitato». I cervi infatti non sono frequentatori abituali di questa zona: «Sono animali che hanno bisogno di grandi spazi aperti e il Parco del Ticino non sarebbe l’ambiente più adatto a loro, per le caratteristiche del territorio, ma anche per la grande viabilità che ne limiterebbe gli spostamenti».

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Pubblicato il 08 Settembre 2015
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