Mola, Albertolli e Chiattone: tre grandi ticinesi a Palazzo Reali

Con l'inaugurazione del LAC apre “In Ticino”, una mostra dedicata agli artisti ticinesi o stranieri che hanno operato in Svizzera italiana dal 1840 al 1960

Arte - Mostre

Con l’inaugurazione del LAC il Museo d’Arte della Svizzera Italiana ha ora due sedi luganesi: una è quella splendida appena inaugurata con grandi celebrazioni, ma c’è anche la sede storica di Palazzo Reali, esattamente dall’altra parte di via Nassa, in via Canova 10, dove aveva sede il Museo Cantonale d’Arte. Qui si è aperta sabato 12 settembre l’esposizione “In Ticino”, dedicata agli artisti ticinesi o stranieri che hanno operato in Svizzera italiana dal 1840 al 1960.

La mostra, curata da Marco Franciolli, Cristina Brazzola e Cristina Sonderegger, è disposta su tre piani ed è ben rappresentativa del territorio, sia dal punto di vista della qualità artistica, sia da quello della omogeneità geografica. Interessante, per esempio, l’attenzione storica riposta sui lavori del gruppo di pittura Orsa Maggiore di Ascona fondato nel 1924 da Marianne Werefkin (1860-1938); a chi ha visto recentemente in Ticino il lavoro sul paesaggio di Gordon Mc Couch non può certamente sfuggire l’influenza, forse reciproca, dell’americano sulla pittrice russa. Ci sono poi anche altre opere di artisti del gruppo, come il bellissimo olio “Chiesa di Orselina” dell’olandese Otto van Rees .

Non sono qui oggi, almeno da questa parte di via Nassa, molti nomi d’artista altisonanti; c’è però quello che è giusto chiedere ad un’esposizione: la bellezza inaspettata che stuzzica l’approfondimento storico sull’artista poco sconosciuto.

E’ questo il caso ad esempio, al primo piano, della meravigliosa statua in marmo “Il Riposo” (1901), opera celebrativa, forse monumento funerario di un giovinetto, scolpita da Antonio Chiattone (1856-1904). Indagando si scopre che questo scultore luganese verace, tanto bravo quanto poco conosciuto, autore tra l’altro del monumento celebrativo a Sissi, l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, sta per salire agli onori della storiorafia d’arte assieme al fratello Giuseppe. Dovrebbe infatti essere in dirittura d’arrivo il progetto finanziato da Banca Cornèr per una doppia monografia curata da Giovanna Ginex ed edita da Skira; bello sarebbe se i volumi arrivassero abbinati ad un’esposizione tematica.

Chiattone aveva studiato a Brera a partire dal 1875 e dal ’79 era stato a bottega di Francesco Barzaghi, per poi aprire uno studio col giovanissimo fratello, sempre a Milano.

Altre bellezze senza tempo sono al piano terreno, appena entrati: qui la fa da padrone Pier Francesco Mola (1612-1666) con due dipinti: un “Socrate insegna ai giovani la conoscenza di sé”, dalla collezione permanente della città, ed un “San Gerolamo penitente nel deserto” dalla Fondazione Keller di Berna.

Mola, nato a Coldrerio, ha vissuto e lavorato pochissimo in Svizzera, ma fu un artista di primo piano nella Capitale. Membro dell’Accademia di San Luca dal 1655, egli fu autore dell’episodio di “Giuseppe riconosciuto dai fratelli” nell”affresco della Galleria di Alessandro VII al Quirinale; e proprio un Ritratto di Alessandro VII Chigi sembra essere stata l’ultima importante opera del ticinese battuta da Christie’s nel 2008 per oltre 700mila euro. Il suo dipinto “Il Pirata” è stato segnalato nella collezione del Louvre, mentre un “Battesimo di Cristo” è stato associato alla Collezione Pope-Hennessy a Londra.

Interessanti anche, sempre al piano terreno in corridoio, concessi dall’Archivio di Stato di Bellinzona, i disegni dell’architetto bedanese Giocondo Albertolli (1742-1839).

Sono studi di disegno, belli sopratutto quelli a china sulla caduta della luce nei capitelli di colonna, ma il nome di Albertolli è importante primariamente per la Storia dell’Arte lombarda: è stato infatti il primo professore e fondatore dell’insegnamento di Ornato all’Accademia di Brera voluta da Maria Teresa.

Portato a Milano dal Piermarini per i lavori di decorazione di Palazzo Reale, Giocondo ha poi lavorato a Monza in Villa Reale ed a Palazzo Belgioioso. A lui è anche attribuito un restauro dell’altare della Chiesa di San Marco a Milano.

Antonio di Biase
“In Ticino: presenze d’arte nella Svizzera italiana 1840-1960”
Palazzo Reali
via Canova 10
6900 Lugano (Svizzera)
Tel: 091 815 7971
www.luganolac.ch
Orari: martedì 14 -17, da mecoledì a domenica 10-17

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Pubblicato il 25 Settembre 2015
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