Pedemontana serve, giusto pagare ma non troppo

La riflessione del nostro lettore Andrea che usa la tangenziale di Varese e il primo tratto aperto di Pedemontana tutti i giorni: "Serve una decisione della politica per calmierare il costo a carico degli automobilisti"

pedemontana a60

Gentile Direttore,

ho letto la vostra raccolta di commenti “Pedemontana a pagamento? E io non la uso più”, quale quotidiano utilizzatore di questa arteria vorrei dare il mio contributo cercando di essere quanto più razionale possibile.

A differenza di alcuni altri lettori non posso non considerare quali benefici i due nuovi tratti hanno dato alla circolazione della nostra provincia. La tratta Gazzada-Ponte di Vedano è stata per anni un incubo, i tir procedevano a 30 km/h a causa della pendenza della strada, ora il tratto si può percorrere in pochi minuti. L’A36, al momento non molto popolare, dà la possibilità di attraversare il territorio della provincia in poche decine di minuti quando prima tra A8-A9 o Varesine il percorso richiedeva nella migliore delle ipotesi 40 minuti.

Quando (nel 2018?) la A36 sarà completa questa sarà una tratta fondamentale per collegare Malpensa e Varese alla Brianza, a Bergamo e al Veneto mettendo in comunicazione diretta e veloce la nostra provincia con gli altri centri di traino economico del paese evitando le congestioni milanesi. Il che, per essere lapalissiani, si tradurrà in sviluppo economico e quindi in nuovo gettito fiscale. Questi punti da soli dovrebbero convincere tutti di come questo progetto sia un beneficio importante per l’Italia e soprattutto per noi varesini.

Allo stesso tempo si è sempre saputo che un tale progetto avrebbe avuto necessità di pedaggi per essere finanziato. Purtroppo però le tariffe pubblicate recentemente avranno evidentemente il risultato immediato di disincentivare l’utilizzo di queste arterie alla maggior parte delle persone. Se è vero che i benefici esistono per la collettività, il singolo deve fare i conti con le proprie spese e quindi non spenderà cifre esagerate per percorrere pochi chilometri se non in casi eccezionali.

È difficile valutare quanti minuti dalla nostra vita valgono 70 centesimi ma si fa fatica a credere che il vantaggio dato dalla galleria valga tanto. Molto piu facile è dire che per chi vorrebbe utilizzare la A36 dopo essere passato dal casello di Gallarate i prezzi raggiunti iniziano ad assomigliare a balzelli medioevali (1,5+2,2 Euro andata).

Credo che la riposta a questo problema possa essere solo politica. La regione ha sponsorizzato, a mio avviso correttamente, l’utilizzo dell’autostrada durante l’EXPO e dovrebbe continuare a fare ciò nei prossimi anni, magari in modo meno intensivo, ma contribuendo al progetto in modo che i pedaggi possano tornare a livelli accettabili da tutti.
Ritengo che questo sia interesse della Regione e di tutte le provincie coinvolte (Varese, Como, Milano e nel medio periodo Bergamo) e di tutti i loro cittadini.

In mancanza di un serio intervento politico, il risultato sarà che queste tratte verranno regolarmente usate solo dagli svizzeri (o dai frontalieri che forse se le possono permettere) con l’ironia del fatto che questi sono tra i primi non pagatori delle nostre autostrade come attestato dal Corriere e da Quattroruote

La ringrazio per l’attenzione

 

di
Pubblicato il 02 Settembre 2015
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