“A Gallarate costruiamo il centrodestra sul modello di Regione Lombardia”

Il centrodestra si muove ancora in ordine sparso, anche a fronte della fermezza della Lega. Donato Lozito, di Nuovo Centro Destra, vorrebbe un'alleanza ampia simile dalla giunta Maroni, ma aperto anche ad un contributo civico che sappia riconquistare l'elettorato moderato

donato lozito ncd

La richiesta di un’alleanza ampia di centrodestra, «per la costruzione di un rapporto sul modello di Regione Lombardia» dove Ncd è centrale, ma anche la speranza di costruire una «lista civico-politica in grado di rappresentare anche chi nel mondo cattolico è deluso» dal centrosinistra al governo a Gallarate. Riparte da qui Donato Lozito, consigliere comunale e referente del Nuovo Centro Destra a Gallarate, pronto a sfidare un centrosinistra «che appare un Moloch attraversato però dalle contraddizioni».

Sul centrosinistra guidato da Edoardo Guenzani, il giudizio complessivo di Ncd rimane netto. Ncd ha sempre portato avanti «un confronto a partire dall’opposizione, facendo proposte per migliorare la città, ma sempre all’opposizione di giunta Guenzani, in cui alcune azioni sono più di sinistra che non di centrosinistra» continua Lozito. «Su temi di carattere generale abbiamo sviluppato alcuni ragiornamenti comuni con la parte moderata e cattolica, con Città è Vita, su questioni come le coppie di fatto o la condanna alla barbarie dell’ISIS. Sul Pgt abbiamo fatto un lavoro costruttivo, ma che non è stato accettato dalla maggioranza: per questo abbiamo votato contro».

E le prospettive per il 2016 per Ncd? «Le prospettive non sono quelle di Ncd devono essere quelle della città, su cui verificare poi eventuali convergenze o alleanze. La città ha bisogno di un rilancio che consenta ripresa dello sviluppo che abbia come motore non il pubblico, ma in cui l’ente può determinare sviluppo. In che ambito? Si pensa subito al cemento: no, non significa questo. Significa energie rinnovabili, lavori pubblici, sviluppo urbanistico sostenibile, che non è opzione zero. E poi l’attenzione alle fasce deboli: anziani, giovani, i più poveri. Su questo si inserisce questione di rapporto con emigrazione e immigrazione: di pancia c’è una reazione, ma il vero tema è l’inserimento compatibile, che non vada non a scapito dei cittadini. Il rispetto delle regole è un punto fondamentale per tutti, anche per questa fascia di nuova popolazione: l’ente pubblico deve dare un segnale. I rioni soffrono la mancanza di punti di riferimento e investimenti, una questione che abbiamo sollevato anche noi: non basta l’assemblearismo proposto da questa amministrazione».

Sul piano politico a Gallarate Lozito non può che registrare la presenza diun centrodestra oggi ancora «estremamente frastagliato», a fronte del centrosinistra in cui «punto fermo è la ricandidatura di Guenzani» e alla nascita di «alcune esperienze civiche che ruotano secondo noi intorno al mondo del centrodestra». Lozito richiama allora il “modello lombardo” che sostiene la giunta di Roberto Maroni e che indica una strada anche ad un centrodestra che possa essere a trazione leghista, come quello ribadito da Salvini, ma aperto al centro: «Noi lanciamo un messaggio per la costruzione di un rapporto sul modello di Regione Lombardia, dove Ncd è asse fondamentale del governo di Regione Lombardia. Occorre aspetti programmatici sulla città, per verificare le convergenze politiche»

L’altro punto su cui Ncd sta lavorando, però, è anche una nuova aggregazione, che possa superare il solo simbolo del partito e divenire attrattiva per elettorato più ampio, guardando ai moderati.  «Il centrosinistra oggi sembra un Moloch,attraversato però da contraddizioni interne: c’è Guenzani che ha certe posizioni amministrative, ma c’è anche Sel che rappresenta la sinistra radicale o l’Idv che non ha più un riferimento nazionale. Bisogna vedere cosa cambierà, ma la nostra non è una posizione apolide, come l’ha definita qualcuno: ha un riferimento saldo e cerca convergenze programmatiche in città. Stiamo verificando la possibilità di una lista civico-politica che possa richiamare delusi anche nel mondo cattolico che vogliamo buttarsi nell’impegno per la propria città, superando etichette di parte».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Ottobre 2015
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