Al via la sesta edizione del festival della fotografia etica

Sarà la sfera nutrizionale la protagonista assoluta dell’edizione 2015 tra cui spiccano le problematiche legate all’alimentazione, al cibo e alla sua produzione: “Un cibo che uccide”

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Una vittima dello sfruttamento agricolo in Brasile che giace a terra morto. I volti e le schiene di chi taglia la canna da zucchero in Nicaragua, dove si vive (o, meglio dire, si muore) a 49 anni. L’effetto dei diserbanti sulle colture intensive nei paesi del Terzo Mondo.

Sono alcune delle immagini che segneranno quanti andranno a visitare il Festival della fotografia etica a Lodi che si inaugura oggi 10 ottobre. E’ alla sua sesta edizione. Ripartito in tre weekend compresi tra il 10 e il 25 ottobre 2015.

Sarà la sfera nutrizionale la protagonista assoluta dell’edizione 2015 tra cui spiccano le problematiche legate all’alimentazione, al cibo e alla sua produzione. Spazio tematico “Un cibo che uccide”. Perché quest’anno il festival ha scelto come focus proprio il cibo? Forse perché condensa in sé oltre che valore nutritivo anche sociale. Se ci si pensa attorno al cibo si costruisce il bisogno d’amore del bambino.

Cibo vuol dire anche esperenziare nuovi mondi. Ad esempio mangiare sushi significa aprirsi al mondo, saper andare oltre la tradizione. Ma il cibo oltre che di piacere è fonte di grande ansia in un mondo fortemente improntato all’edonismo. Consideriamo per un attimo la fotografia che ritrae Hector.

Per quasi tutta la sua vita, Hector Garcia Jr, ha combattuto contro l’obesità, il dolore, la ridicolizzazione e la perdita di speranza.

Preso in giro e ostacolato da bambino, ha cercato conforto nel cibo: “Il cibo non mi ha mai rifiutato. Se dovessi disegnare la mia vita, disegnerei un bambino dietro al vetro di un negozio con le mani appoggiate mentre guarda il mondo passargli davanti. La vita continua e io me la sto perdendo. Me la sto perdendo da tutta la vita”.

Il messaggio che si coglie tra le righe è che tantissime persone che soffrono di obesità vivono isolate come Hector, incapaci di trovare o di avere accesso a un aiuto medico e psicologico. Perché? Forse perché viviamo in un società contradditoria.

Nella società odierna un corpo grasso è simbolo d’ingordigia e fallimento, uno magro di vittoria e autocontrollo. Quindi a voler ben vedere la questione della magrezza non è solo estetica ma soprattutto etica. Infatti il festival si propone di approfondire contenuti di grande rilevanza morale tramite mostre, fotoreporter, dibattiti, workshop e altro ancora. Il programma della rassegna è ripartito in tre weekend: 10 e 11 ottobre, 17 e 18 ottobre, 24 e 25 ottobre.

Le mostre saranno allestite nelle sedi più prestigiose della città, mentre le serate e i dibattiti saranno presentate presso il Teatro alle Vigne. Il World Report Award del 2015 si è chiuso con 574 candidature di fotografi di 51 nazionalità differenti, e provenienti da tutti i continenti. Nel 2014 ,invece, le candidature furono 463 provenienti da 41 paesi. Non male se si pensa che l’iniziativa risale al non lontano 2010.

IL PROGRAMMA

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Pubblicato il 10 Ottobre 2015
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