Angera in apprensione per Rolando, altruista e coraggioso

La notizia del rapimento dell'ex missionario ha sconvolto la comunità che da tempo segue con stima e affetto l'attività del concittadino nelle Filippine

Angera

Sono passati molti anni da quando Rolando Del Torchio, l’uomo rapito mercoledì sera a Diplog City, nelle Filippine, ha lasciato Angera. Ma quel filo che lega la cittadina della rocca all’ex missionario che sul lago Maggiore ha trascorso la sua giovinezza e dove ancora oggi vive la sua famiglia, non si è mai spezzato.

L’intera comunità è in apprensione per le sorti dell’amico o semplice conoscente, di cui almeno una volta ha sentito parlare. Ad Angera tutti sanno che la scelta di vita di Rolando è stata dettata dalla solidarietà e dalla voglia di aiutare gli altri. Una scelta che ha richiesto determinazione, grande coraggio e anche sacrifici. Ma di quell’ex missionario partito giovanissimo, negli anni Ottanta, verso una terra tutt’altro che semplice tutti hanno un ricordo affettuoso e di stima.

Qualcuno lo ha raccontato alle telecamere che questa mattina, giorno di mercato, non mancavano sotto il viale alberato sul lungolago. La paura si accompagna al calore verso i famigliari e al desiderio che questo incubo finisca al più presto. «Non ho mai avuto modo di incontrare Rolando – racconta il sindaco Alessandro Paladini Molgora -. Ma ne ho sentito molto parlare e so quanto si sia impegnato per aiutare le persone più povere. La notizia ci lascia preoccupati e non possiamo che essere vicino ai suoi famigliari in un momento così delicato».

Non è la prima volta che l’ex missionario si trova ad affrontare momenti drammatici. Poco si sa per il momento di chi siano le persone che lo hanno portato via mentre si trovava al lavoro nel ristorante che aveva aperto all’interno dell’Andres Bonifacio College. La preoccupazione è molto alta anche alla luce delle notizie sui rapimenti diffuse negli ultimi giorni. Tra i cittadini, ancora sconvolti da quanto accaduto, restano però vive fede e speranza affinché tutto si risolva per il meglio e che Rolando possa tornare al più presto a casa sano e salvo.

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Ottobre 2015
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