Due progetti per il sociale con Fondazione Comunitaria del Varesotto

Uno è dedicato al sostegno riabilitativo e terapeutico delle persone con disagio psichico e l'altro è dedicato a figli di genitori separati

genitori figli

Grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto l’amministrazione comunale di Olgiate Olona ha potuto attivare due nuovi servizi per la famiglia e per le persone con problemi di inclusione sociale che sono stati presentati nella giornata di mercoledì. Innanzi tutto il progetto RisocializziAMO che vede coinvolti i Servizi Sociali dei Comuni di Olgiate Olona, Castellanza, Coop. Sociale Massimo Carletti, C.P.S. di Busto Arsizio.

Il progetto mira ad attuare forme di inclusione sociale-lavorativa di soggetti affetti da gravi disturbi psichici-psichiatrici o in gravi situazioni di esclusione sociale che vedono nel percorso lavorativo non solo un mero inserimento al lavoro ma altresì l’opportunità di creare una rete di partenariato tra utenti, cooperative che operano nel privato sociale e istituzioni pubbliche, creando luoghi di accoglienza e occasioni di incontro che possano far vedere al soggetto portatore di disagio la possibilità di un legame sociale e la costruzione di relazioni.

Tali percorsi da considerarsi “riabilitativi/terapeutici“ non sono dunque finalizzati a un inserimento lavorativo, ma piuttosto a un programma rieducativo specifico, che utilizza l’ambiente lavorativo come mezzo per acquisire o riacquisire capacità relazionali, con
l’obiettivo di rafforzare l’autostima, raggiungere/mantenere un sufficiente equilibrio psicofisico, potenziare le autonomie di base e l’integrazione sociale al fine di superare l’isolamento relazionale dell’utente e di offrire punti di riferimento alternativi alla famiglia e ai luoghi di cura.

All’interno di tali percorsi  si vuole creare uno spazio condiviso gestito e supervisionato da uno specialista nella conduzione di gruppo di persone disagiate (il dottor Carlo Boracchi, psicologo e psicodiagnosta), affinché si avvii l’esplorazione del proprio disagio in relazione al vissuto personale: un intervento teso a mettere la persona nella condizione di prender coscienza di sé favorendone il proprio adattamento.

Attraverso tale attività si vuole favorire il reinserimento di utenti in un contesto sociale attivo condividendo le problematiche proprie con altre situazioni simili creando un clima di partecipazione e impegno collettivo capace di generare una spinta positiva alla vita sociale. I soggetti con
difficoltà relazionali e di socializzazione coinvolti nel progetto sono nove, residenti nei Comuni di Castellanza e Olgiate Olona.

Il Comune di Olgiate Olona è coinvolto anche nel progetto, finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, “Una rete di servizi per la famiglia” che intende realizzare interventi di carattere preventivo e riparativo mirati al sostegno dei compiti educativi, alla valorizzazione, al mantenimento o alla ricostruzione dei legami familiari attraverso un sistema territoriale di servizi integrati sulla base di una progettualità individualizzata e inclusiva.

Tale progetto nasce a partire dalla rilevazione del significativo aumento delle situazioni familiari contrassegnate da una serie di nuove fragilità che trovano la loro causa in fattori diversi: separazioni conflittuali, difficoltà economiche generate dalla separazione legale tra coniugi, difficoltà di tipo educativo nel gestire situazioni di emergenza e nell’accompagnare la crescita dei figli sia nel percorso scolastico che nell’accesso al mondo del lavoro.

In particolare, il progetto prevede la presenza di tre educatori per rispondere ai Bisogni Educativi Speciali di bambini e ragazzi che, a causa di svantaggio sociale (es: separazione conflittuale dei genitori), culturale, linguistico, trasferiscono nel contesto scolastico situazioni bisognose di attenzioni particolari e di interventi ad hoc.

Partendo dalla rilevazione dell’aumento delle separazioni conflittuali, si mettono in campo anche interventi di housing sociale strettamente connessi con gli interventi di sostegno della genitorialità in particolare l’housing sociale, supporto ai padri separati ed ai loro figli (focus sugli adulti). In questo contesto si inserisce l’idea progettuale di fruire di due monolocali da mettere a disposizione in determinate situazioni:

• Un monolocale per genitore separato che viene da lontano per trovare il proprio figlio e può pernottare e soggiornare con lui in un ambiente accogliente e vivere, seppur per poco tempo, il clima famigliare di una casa.

• Un monolocale per padre separato che, in seguito alla separazione deve lasciare la casa coniugale alla moglie, affidataria dei figli nella maggior parte dei casi, e non può permettersi un nuovo alloggio. Questo intervento è pensato per un massimo di sei mesi.

Spazio neutro e mediazione (focus sugli adulti nel loro rapporto con i minori). Lo Spazio Neutro, insieme con il servizio di mediazione, è una struttura finalizzata al mantenimento e al recupero di relazioni tra figli e genitori, nell’ambito del conflitto genitoriale o di altre situazioni che compromettono il rapporto genitore/figlio, con la funzione principale di

“garantire il diritto del bambino a mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino”.

Studio assistito, laboratori e inserimenti lavorativi (focus sui minori). Si attiveranno piccoli gruppi di lavoro composti da un massimo di cinque bambini con un educatore al fine di poter meglio monitorare i processi cognitivi e relazionali di ciascuno e per coinvolgerli
attivamente nelle iniziative volte a conferire senso alle loro conoscenze. Durante l’anno scolastico verranno promossi laboratori nei quali coinvolgere i piccoli gruppi, assegnando loro “lavori a progetto” che abbiano una conclusione concreta e visibile, al fine di dimostrare come il lavoro in cooperazione possa migliorare e potenziare le risorse di ciascuno.

Nel periodo estivo di sospensione delle attività didattiche i gruppi continueranno le attività seguiti da un educatore, al fine di sedimentare le conoscenze acquisite e permettere un migliore inserimento all’inizio del nuovo anno scolastico. Il Progetto “Una rete di servizi per la famiglia” intende realizzarsi attraverso la partnership tra diversi soggetti in rete (Tutela Minori, Servizi Sociali comunali, Distretto sanitario, Caritas, CAV, Neuropsichiatria Infantile, Distretto sanitario decanale, Agenzie formative del territorio quali Istituti Comprensivi Statali e Paritari, Asili Nido e Scuole materne).

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Ottobre 2015
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