Forza Italia si affida al professor Leonardi

Forza Italia ha un nuovo coordinatore del partito nella città capoluogo di Varese: si chiama Roberto Leonardi, ha 42 anni ed è un professore universitario che insegna alla facoltà di giurisprudenza a Brescia. Leonardi ha ricevuto le prime richieste di candidatura a settembre e nella mattinata di domenica 25 ottobre è stato eletto per acclamazione dall’assemblea riunita all’istituto De Filippi.

Un ruolo, quello che da domani richiederà l’impegno del nuovo coordinatore, che per il partito risulta quanto mai cruciale. La segreteria cittadina dovrà cominciare il percorso che nel giro di pochi mesi porterà alla definizione delle coalizioni in campo per le elezioni amministrative che vedranno coinvolte il Comune di Varese nella prima metà del 2016. Un obiettivo mai semplice ma reso ancora più complicato dalla situazione in cui si trova Forza Italia, schiacciato da un calo dei consensi a livello nazionale e dalla forza dell’alleato leghista.

Per questo Leonardi mette subito in chiaro i rapporti che dovranno essere tutt’altro che subordinati ai voleri della Lega di Salvini: «Varese non è una città che deve avere un sindaco leghista a prescindere – ha spiegato nel suo discorso il nuovo coordinatore -. Forza Italia intende scegliere il candidato da sostenere sulla base del merito e delle competenze. Per esempio il nome di Matteo Bianchi è di sicuro interesse perché ha molte capacità ma anche noi abbiamo le nostre figure di riferimento, le metteremo sul tavolo e le sceglieremo sapendo che sono tutte sullo stesso piano. Non accettiamo nessuna subalternità».

L’assemblea forzista è stata presieduta dalla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini, dalla coordinatrice provinciale Lara Comi, il consigliere regionale Luca Marsico e l’uomo forte del partito Nino Caianiello. «Abbiamo deciso fermamente di fare i congressi in Lombardia – ha spiegato l’ex ministro Gelmini – perché sappiamo che bisogna ripartire dai territori per ricostruire il nostro partito. A volte passa il concetto che Forza Italia non sia organizzato sul territorio e spesso è vero, per questo faremo di tutto per capitalizzare il valore dei nostri amministratori nei comuni e sul territorio e per riaffermare i valori del nostro partito che non punta a conquistare il proprio elettorato a suon di slogan e frasi forti ma costruendo una coalizione capace di ascoltare la società civile e le persone».

Anche Gelmini ha ribadito il concetto di un confronto con l’alleato leghista che «dovrà avvenire con pari dignità perché non esiste un rapporto di subordinazione ma un rapporto perfettamente paritario», ma ha anche attaccato il Governo reo di «mascherare sotto la faccia di Renzi una vecchia politica fatta dai D’Alema, dai Bersani e dalle Bindi che a tratti riemergono e vanificano ogni speranza di riformare questo paese».

«Questo congresso, a pochi mesi dalle elezioni comunali di Varese, è l’occasione per sottolineare che Forza Italia è il primo partito del centrodestra – ha detto Lara Comi, coordinatrice provinciale di Forza Italia -. Quindi ci comporteremo da protagonisti. Il nostro non sarà mai un ruolo secondario, ma un ruolo da attori principali. C’è una Lega che in questo momento sembra badare più al risultato mediatico che al senso di responsabilità. In Europa la Lega ha votato contro i rimpatri e contro la distinzione tra profughi e clandestini, una scelta che non aiuta a costruire una politica seria sull’immigrazione. Qui a Varese si respira un’atmosfera quasi da prova muscolare che non ha senso alla vigilia delle elezioni. C’è la Lega del sindaco Fontana, e c’è la Lega del segretario cittadino Pinto. Non sono la stessa cosa, esprimono posizioni diverse e hanno comportamenti divergenti. Io credo che prima di parlare di alleanze dovrebbero chiarire la loro linea».