Il Rugby Varese pronto all’esordio: “La nostra forza? Il gruppo”

Domenica 18 i biancorossi ritrovano la Serie B ospitando il Novara. L'allenatore Ferrara: «Lavoriamo sodo da due mesi, questa società è unica»

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Il cielo è grigio sopra Varese. Ma quella che per la gente comune è una situazione meteorologicamente avversa, per i leoni della palla ovale è invece l’habitat più caratteristico, quello dove si ambienta meglio la battaglia. Domenica prossima – 18 ottobre – al “Levi” di Giubiano il Rugby Varese si rituffa nel campionato e ritrova dopo alcune stagioni la Serie B, riconquistata nella primavera scorsa al termine di un’annata esaltante. Ne parliamo con Michele Ferrara, uno dei due allenatori biancorossi – l’altro è Mario Galante – che si apprestano a guidare il XV varesino in questa nuova e intrigante annata sportiva.

Ferrara, domenica si comincia: come arrivate all’esordio in campionato e al ritorno in Serie B?
«Ci arriviamo al termine di oltre due mesi di lavoro molto intenso: ci alleniamo alla sera, quattro volte a settimana, e per tutti noi è un impegno notevole. Però l’avvicinamento alle partite è stato duro ma ben fatto: sono molto fiducioso».

Quale sarà il punto di forza della vostra squadra?
«Quello di sempre e cioé il “gruppo”, il senso di appartenenza alla nostra società. Abbiamo 50 giocatori tra quelli che giocheranno in B e quelli della seconda squadra di Serie C: tutti ragazzi della zona, cresciuti all’interno del club, amici dentro e fuori dal campo. Il Varese è una società unica: siamo i soli che partecipano alla Serie B senza stranieri e senza giocatori semiprofessionisti: avremo un tasso tecnico e di esperienza minore rispetto ad altri, ma anche una spinta in più dall’unità del gruppo».

Gruppo che di fatto è rimasto invariato.
«Esatto: le novità sono legate al rientro di alcuni ragazzi che la scorsa stagione non avevano giocato con noi: Borello ha fatto un’esperienza a Lugano, Gaggioni e Giampaolo Sessarego erano all’estero per lavoro. E poi è arrivato Fulginiti da Parabiago: stop».

Che obiettivo vi siete dati?
«Quello di mantenere la categoria conquistata lo scorso anno. Non sarà facile, per i motivi che ho elencato e perché la B è un campionato davvero duro, ma penso proprio che il Varese possa farcela. Le prime sei partite saranno già un indicatore importante: cercheremo di iniziare forte, di mettere fieno in cascina e di far valere il fattore campo. Sfidare il Varese al “Levi” non è mai facile, in casa nostra non perdiamo da oltre due anni, proveremo a reggere il più a lungo possibile».

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A livello tecnico invece, quali sono le migliori qualità del Varese?
«Metteremo in campo un gioco simile a quello visto lo scorso anno: abbiamo ragazzi molto veloci e proveremo a sfruttare questa qualità. Attaccheremo a tutto campo fin dai primi minuti: la preparazione è stata fatta anche in questo senso. E poi abbiamo una buona mischia e un’ottima linea dei trequarti su cui puntare».

Oltre a lei, in panchina, c’è Mario Galante: come vi dividete il lavoro? E come funziona la vostra intesa?
«Io sono un po’ più anziano di Mario ma ci conosciamo da una ventina d’anni, da quando lui era nelle giovanili e io giocavo già in prima squadra. In panchina abbiamo lo stesso “grado”, non c’è un capo-allenatore; io mi occupo dei trequarti, lui della mischia, ma per quanto riguarda il gioco d’attacco e quello di difesa c’è la massima collaborazione. Credo che anche la nostra intesa faccia parte di quel che dicevo prima, e cioè dell’unità del gruppo: secondo me la squadra si accorge se in panchina le cose funzionano».

Chiudiamo con la stretta attualità: domenica 18 si comincia in casa contro il Novara. Che avversari sono i piemontesi?
«Sono neopromossi come noi, ma non li conosco nel dettaglio, come conosco poco anche il resto delle avversarie. Di certo il nostro approccio dovrà essere il medesimo per tutte le avversarie: aggressivi e rapidi fin da subito. Contro il Novara non faremo eccezione».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Ottobre 2015
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