In marcia per la pace, Italia e Svizzera di incontrano sul Tresa

Si è svolta sabato 10 ottobre la terza edizione dell'evento transfrontaliero promosso dall'Associazione Culture Ticino Network e patrocinato da sette Comuni italiani e svizzera

In Cammino per la Pace 2015

Una  bella occasione di solidarietà e condivisione di un valore fondamentale per la nostra società come la convivenza pacifica e non violenta tra i popoli di diverse culture . La terza edizione di “In Cammino per la Pace“, evento transfrontaliero promosso dall’Associazione Culture Ticino Network e patrocinato da sette Comuni italiani e svizzeri, Agra, Luino, Lavena Ponte Tresa, Ponte Tresa, Cadegliano Viconago, Magliaso e Caslano, è stata ancora una volta caratterizzata da buoni riscontri in termini di partecipazione e contenuti. Un segnale di come questa manifestazione si stia consolidando come una piccola ma bella tradizione per i territori dell’Alto Verbano e del Malcantone.

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Il momento più importante di “In Cammino per la Pace” è stato l’unione dei popoli, svoltosi sul ponte sul fiume Tresa che unisce Italia e Svizzera. I manifestanti in arrivo da Italia e Svizzera si sono incontrati scambiandosi le bandiere della pace e creando un unico corteo che si è diretto verso il municipio di Ponte Tresa, dove si è svolta la consueta maccheronata di solidarietà allietata da numerose esibizioni artistiche, tra cui quella del coro dei bambini “Arcobaleno a Pois”. Tra le diverse figure istituzionali presenti a “In Cammino per la Pace” c’è stata anche per la terza volta consecutiva  l’onorevole Maria Chiara Gadda, deputata della provincia di Varese e membro del comitato Schengen della Camera dei Deputati, che ha rimarcato come un evento così gioioso come la marcia della pace sia occasione di riflessione rispetto al fenomeno migratorio, alle centinaia di migliaia di persone che si mettono in cammino in condizioni disperate e di sfruttamento.

Un’occasione che interroga le coscienze e richiama i governi e l’Unione europea ad assumere una posizione di comune assunzione di responsabilità. Il saluto sul ponte scambiatosi tra italiani e svizzeri è un gesto dal forte significato simbolico, opposto alla politica dei muri che, oltre che anacronistici e ricordo di un triste passato, sono semplicemente inutili di fronte a situazioni così grandi ed epocali. Questa è una sfida che riguarda sopratutto l’Europa, che deve affrontare in modo diverso e lungimirante le sfide del presente e del futuro, diversamente da come ha fatto in questi anni.

“Chi si trova nelle istituzioni ha la responsabilità di consegnare un mondo più giusto, più sicuro e più solidale”. Il sindaco di Lavena Ponte Tresa Pietro Roncoroni e il vicesindaco di PonteTresa Daniel Buser hanno sottolineato come “In Cammino per la Pace”  sia un’ulteriore testimonianza della collaborazione tra Italia e Svizzera, una dimostrazione di amicizia e condivisione di valori importanti di due territori separati solo da una frontiera ma uniti in un impegno comune per il benessere delle due popolazioni.  Le due marciatrici ticinesi, le sorelle Laura e Marie Polli, hanno evidenziato il messaggio di pace e di unione tra i popoli di quest’iniziativa, simile allo spirito respirato ai Mondiali di atletica leggera di Pechino a cui hanno partecipato lo scorso agosto. Tra i partecipanti italiani c’erano esponenti del CAI Luino, del Gruppo Impegno Missionario, la presidente della Banca del Tempo Rosaria Torri e la consigliere comunale Enrica Nogara, una delle organizzatrici di “In Cammino per la Pace”. La presidente di Associazione Culture Ticino Network, Margherita  Maffeis, ha evidenziato come l’evento transfrontaliero si inserisca nella cornice del 5° World Forum per la Pace, dedicato alle “Donne del Mondo”, che si svolgerà il 14-15-16 novembre a Lugano. Margherita Maffeis  ha spiegato come in un momento così delicato, in cui guerre e terrorismo sono all’ordine del giorni, il messaggio di pace deve essere rinforzato come un segno di speranza per il futuro.​

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Pubblicato il 11 Ottobre 2015
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