Massimo Priviero, uno splendido perdente della musica

Il cantautore ha presentato in anteprima il nuovo disco live al Musical Box di Besozzo dove sarà in concerto il 21 novembre al teatro Duse

Massimo Priviero

Ha quasi una sorta di pudore quando deve parlare di sé. Massimo Priviero è rimasto «un solitario menestrello di strada» che non si è mai montato la testa quando i suoi dischi scalavano le classifiche e tantomeno demoralizzato quando non vendevano uno straccio di copia. Una carriera lunga 25 anni costellata di collaborazioni importanti, come quella con “Little” Steven Van Zandt, il “socio” di Bruce Springsteen, tanto per intenderci, e intrisa di una coerenza artistica rara da trovare anche nella musica d’autore.

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Priviero al Musical Box 4 di 12

Sabato pomeriggio, Priviero era al Musical Box di Besozzo di Antonella e Marco Bossi. E non è un caso che fosse lì a presentare in anteprima il nuovo disco live “Massimo“, in uscita il 9 ottobre,  perché questa coppia di “strani commercianti” (nel senso più nobile del termine) è fatta della stessa pasta di Priviero,  cioè animata da una coerente passione per la musica di qualità. «Due eroi» li ha definiti  il cantautore che ha poi imbracciato la chitarra per eseguire alcuni pezzi dal vivo, tra cui le struggenti “Splenda il sole” e “Ali di libertà“.

«Fare musica in un certo modo – ha detto Priviero – significa stare al mondo in un certo modo. Mi piace il contatto con la mia gente, poterla sentire ed è per questo che per la tournée , che partirà l’8 ottobre da L’Aquila, ho scelto teatri piccoli».

Il nuovo disco contiene 2 cd e un dvd con tre brani inediti, il meglio della sua produzione artistica che si è sempre ispirata alle sue radici. «Cantare in italiano non è semplice – dice Priviero – perché significa trovare una forma di equilibrio. Non mi piacciono le definizioni forzate, più che un rocker sono uno che ama la canzone d’autore, quella che ha anima, che nasce nella testa e si esprime con il cuore».

La vita di un artista è fatta di polvere e di altari, di gloria e di oblio. Priviero non rinnega nulla, anzi, si sente ancora in debito con quel ragazzo di 20 anni che girava per mezza Europa in compagnia della sua chitarra cantando le canzoni di Neil Young, perché le sue ancora dovevano nascere.  «Ho letto una frase di Tom Waits che condivido: preferisco perdere a modo mio piuttosto che vincere come vogliono gli altri».

Il 21 novembre prossimo, Priviero sarà in tournée al teatro Duse di Besozzo. Una bella occasione per ascoltare questo splendido perdente della musica italiana.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Ottobre 2015
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