“Perchè un temporale forte ha portato all’allagamento di Malpensa?”

Il deputato grillino Cosimo Petraroli, dopo essersi consultato con il sindacato AdL, ha presentato una interrogazione parlamentare sui danni del maggio scorso. Parla di "responsabilità sicuramente frutto di un’inoculata gestione di denaro pubblico"

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«Perché il Terminal 1 si è allagato e ha subito danni pesanti, la scorsa primavera? Perchè non è successo nulla al Terminal 2 e nelle case intorno allo scalo?». Sono le domande dell’interrogazione parlamentare presentate dal deputato varesino del Movimento 5 Stelle Cosimo Petraroli, sui danni subiti da Malpensa a metà maggio scorso.

L’interrogazione discende anche dai rapporti saldi costruiti dal Movimento 5 Stelle con il sindacato di base ADL: «Ci siamo fatti portavoce in Parlamento di alcune segnalazioni ricevute dall’associazione dei lavoratori ADL di Varese in merito ai danni subiti dall’aeroporto di Malpensa il 15 maggio scorso a seguito di un forte temporale» spiega l’onorevole Petraroli., che ha visionato documentazione e articoli di giornale sull’evento della primavera scorsa, che fece indubbiamente notizia, tra saloni allagati, ascensori fermi a Cargo City.

«L’aeroporto di Malpensa è un’infrastruttura pubblica che stata oggetto di un recentissimo ampliamento e restyling costato oltre 330 milioni di euro.
Le infiltrazioni d’acqua hanno danneggiato interi uffici e attività commerciali rendendo il camminamento impraticabile, lo smistamento bagagli ed intere aree aeroportuali agli imbarchi e al check-in sono state investite da abbondanti scrosci d’acqua. Ancor piu’ grave e’ stato il distacco di una parte del soffitto nella zona “arrivi” che miracolosamente non ha investito nessun viaggiatore, soprattutto se si pensa che il crollo è avvenuto in una parte del soffitto non direttamente colpito dalla pioggia.  Tali crolli – dice l’onorevole Petraroli – hanno scoperto alcune zone dalle quali sono fuoriusciti cavi elettrici in tensione, numerosi sono stati gli interventi dei vigili del fuoco per riportare le zone in sicurezza».

Petraroli vuole approfondire le responsabilità sul fatto: «Pur riconoscendo la portata meteorologica del 15 maggio, alcune domande sorgono spontanee; a chi sono imputabili tali responsabilità sicuramente frutto di un’inoculata gestione di denaro pubblico?». L’onorevole pentastellato parla di «silenzio istituzionale” che riguarda anche i vertici Sea e il Comune di Milano (principale azionista), che «hanno fatto fronte comune giustificando i crolli un qualcosa di imputabile esclusivamente all’evento atmosferico». In particolare, AdL e Petraroli richiamano il fatto che nè il Terminal 2 (di più vecchia costruzione) nè tantissimi edifici residenziali nei popolosi Comuni intorno all’aeroporto hanno subito danni così gravi. Come a dire – implicitamente – che l’anomalia sono proprio i lavori svolti al T1.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 02 Ottobre 2015
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