A Viggiù è open day: si aprono le danze popolari

Si terrà il 28 novembre la serata firmata SOMS e Filarmonica Puccini: un binomio fatto di musica e danza

ballo anni 20

Si apre la prima edizione dell’open day viggiutese. Il valzer in cerchio, il boulanger, il cercle circassien, sono alcune tra le danze popolari e tradizionali che intratterranno la serata del 28 novembre, firmata SOMS e Filarmonica Giacomo Puccini.

Due realtà che hanno fatto la storia di Viggiù e che da sempre si sforzano di mantenere alto il gonfalone del paese, noto sia per i suoi artisti, i suoi musei, i suoi scalpellini, sia per le sue cave.

Non è un caso che le danze si aprano, alle 18, proprio nella Piazza degli artisti viggiutesi, sede dell’edificio SOMS, fondato nel 1862.

“L’open day è stato creato per vedere l’interesse che può suscitare un’iniziativa del genere, e vuole essere un assaggio del laboratorio a cadenza bimestrale, fatto di ballo e musica, che verrà avviato a partire dal mese di gennaio – ha spiegato Marta Ziggiotti, Assessore al Turismo, al Commercio e allo Spettacolo di Viggiù -. L’idea sarà quella di aprire delle serate danzanti, e perché no, anche delle serate estive. L’ideale sarebbe ballare sotto le stelle”.

Noi, invece, come associazione bandistica, viva dal 1822, abbiamo appoggiato l’iniziativa perché ha valore culturale – ha spiegato Alessio Penzo, coordinatore didattico della Filarmonica Puccini -. Il nostro impegno è volto a valorizzare un vasto assortimento di danze tradizionali e popolari del nostro territorio, talvolta anche importate. Basti pensare: alla chapelloise, danza di origine svedese ereditata a sua volta dalla Francia. Ma esistono anche delle tipiche danze francesi come il boulanger (il ballo del panettiere), o il cercle circassien (per alcuni francese per altri anglosassone). E ancora il valzer in cerchio”.

Tuttavia come ha precisato l’Assessore ci si cimenterà anche in balli di origine nordica: inglesi, irlandesi e italiani.

Perché questo repertorio? Perché sono tutte danze che hanno un altissimo valore sociale in cui ci si guarda negli occhi, dove il cerchio facilita questa prassi. Tali passi di danza, retaggio di una sapienza antica, hanno tutti una peculiarità, il facile apprendimento: venivano tramandati di padre in figlio. “E noi andremo a divulgare ciò che è rimasto” ha continuato Penzo.

Si chiamano Mixers, sono danze collettive di coppia che permettono ai danzatori di cambiare partner a ogni giro di musica; tutto sommato abbracciano trasversalmente persone di ogni età: donne, bambini, adolescenti, anziani potranno sperimentare queste danze che sono anche uno straordinario momento di aggregazione ludica e sociale,“e dove tutti si potranno divertire” ha concluso l’Assessore.

La serata sarà animata dalla possente musica dal vivo di Antonio Serafino con la sua cornamusa. Un duo che vedrà alla fisarmonica Emanuela Cirla. Serafino è specializzato in musica occitana, piemontese e di conseguenza anche in danze popolari. D’altronde come affermava un mio grande maestro “La donna è l’architettura visiva del ritmo” ha concluso il coordinatore didattico della scuola Puccini.

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Pubblicato il 26 Novembre 2015
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