Cesare Cremonini e il suo irrefrenabile show

“Ho tante cose da raccontarvi”. Cesare Cremonini ieri sera è salito sul palcoscenico del Forum di Milano e ha portato tutto il suo mondo. A poco più di un anno di distanza dall’ultimo tour, il cantautore bolognese è tornato a calcare i palcoscenici d’Italia con uno show tutto nuovo: niente repliche ma tanto stupore.

Viene facile pensare infatti, che questo “Più che Logico Tour” sia la sintesi perfetta di questi ultimi anni di lavoro. Se lo show precedente era stato un punto di arrivo, questa volta Cesare Cremonini ha superato se stesso. Sul palcoscenico c’è un artista che ha ben presente dove vuole arrivare: canta, balla, osa e si gode ogni momento di uno spettacolo fatto per divertirsi insieme al suo pubblico. Alle spalle una produzione ben studiata: luci che avvolgono, disegni tridimensionali, due grandi schermi e un palcoscenico che si illumina e “balla” a ritmo di dance. Eppure, il vero intrattenitore resta Cesare Cremonini: instancabile ed emozionato. È lui a focalizzare l’attenzione e a trascinare un palazzetto stracolmo in uno show fatto di fisicità ed energia.

La scaletta lascia senza fiato, nel vero senso della parola. Cesare ripesca dal repertorio le sue canzoni più amate e il pubblico sembra non volerlo mai lasciare solo. Se il concerto inizia con l’ultimo singolo “Lost in the weekend”, ci vuole un attimo per ritrovarsi ai tempi di “Bagus” o de “L’ultimo bacio sulla Luna”. Per poi tornare a “Logico” e fare un salto ne “La teoria dei colori”. Il tutto senza dimenticare gli ultimi singoli, come “46” eseguita al piano o la spensierata “Buon Viaggio (Share the Love)”. Esclusa dalla scaletta, forse per la prima volta “Vorrei”, ma la “rosa di giocatori” dalla quale scegliere è talmente ampia che sbagliare è impossibile. Il pubblico ha imparato a fidarsi del cantautore bolognese e quando si trova a cantare “Maggese” o “Le tue parole fanno male” la sensazione di aver percorso un pezzo di strada insieme è reale. Divertentissima poi, la scelta di cantare in chiave swing, con band al seguito, brani come “Gli uomini e le donne sono uguali” e “Una come te”.

“Credo che il vero giudice di tutte le cose sia il tempo” dice Cesare guardando il pubblico, come se volesse fissare per sempre ogni particolare di quel palazzetto strapieno. “Mi hanno detto che secondo una statistica, nell’ultimo anno, il mio pubblico è maggiormente maschile. Dovevo scrollarmi di dosso l’immagine dell’idolo della ragazzine dei tempi dei Lunapop e l’ho fatto, ma adesso è giunto il momento di riconquistare le donne”. E si continua a ballare, giocare, sudare sul palco.

E’ solo quando le luci si spengono che per tutti arriva la tragica notizia: i fatti di cronaca di Parigi. “Grazie di cuore Milano, è terribile uscire da un concerto come questo, stracolmo di VITA e sbattere contro al muro delle morti di Parigi” ha twittato subito Cesare. Ma stasera si riparte, “O con il cuore dismesso. O con il cuore che porta il doppio d’amore. Io ho già scelto la seconda”.

Un tour perfetto per salutare il pubblico, prima di prendersi una pausa: “Dopo questo tour mi fermerò per due anni – racconta ai giornalisti nell’incontro fatto prima di salire sul palco -. Voglio che il prossimo disco sia il più bello della mia vita, mi fermerò per scrivere e per vivere. Sono arrivato a trentacinque anni con tutte le cose al loro posto, ora il vero grande obiettivo è superare me stesso”. E se la mancanza si farà sentire, sarà bello scoprire un nuovo Cesare Cremonini e, chissà, ballare con lui sul prato di San Siro.