Diario dalla Parigi assediata: “Torno a casa, con tante incertezze”

Il racconto "in diretta" di Paola Miglio, a Parigi per un evento: una vacanza normale che si trasforma in un incubo, in una città assediata

Diario da Parigi assediata

Paola Miglio, che abita a Oleggio (Novara), venerdì 13 si trova a Parigi per un evento di AirBnB. 

Questo il suo racconto inviato a VareseNews: dalle prime avvisaglie alla scoperta delle dimensioni della strage, al “giorno dopo”. 

DOMENICA 15, H 8,00

Notte silenziosa, mattina che sembra tranquilla dietro le finestre.
Ma non abbiamo ancora letto eventuali news: può darsi che questa domenica mattina non sia invece come le altre.
Ho letto molti post terrorizzati, agitati…no, non andremo in stazione due ore prima per rientrare.
Non noleggeremo un’auto per non dover frequentare posti affollati.
Non siamo rimasti chiusi in casa ieri.
Non è stato il terrore o l’ansia ad uscire con noi e accompagnarci ieri.
Preoccupazione, si. Attenzione. Mancanza assoluta di leggerezza.
Però anche ugualmente rifiuto netto e intimo di voler guardare all’Altro, all’arabo in strada, come al Nemico.

Io con la cultura araba non vado d’accordo; non mi sento a mio agio, non riesco a comprendere i principi e tantomeno le persone.
Oh, pazienza. Credo che continuerò così anche domani. Ma credo anche che continuerò ad accompagnarmi volentieri con la multi-umanità che vive qui e frequenta casa nostra.
La preoccupazione mi deriva dall’impotenza, e dalla mancata possibilità di capire.
Così come ieri sono rimasta congelata durante l’unico momento di disordine della giornata, sono congelata nel non sapere cosa e come.
Ma non ammiro i tanti, liberati sui social, che sembrano sapere tutto su soluzioni e interventi possibili.
Metto anche queste incertezze in valigia, insieme alla tanta ammirazione per una città che ha reagito compostamente, e torno a casa.
Ci vediamo là.

Diario da parigi

SABATO 14, H 20,00

E’ sera ma non ci sentiamo più tranquilli.

Oggi abbiamo camminato per chilometri in città; riprendersi dopo la storia del presunto allarme al ristorante è stato impegnativo.
Negozi chiusi, chiusissimi; anche nelle zone turistiche. Qualche cartello spiegava il perchè, semmai ce ne fosse stato bisogno.

Solo a Notre Dame abbiamo incontrato l’esercito; dalla Conciergerie partivano in continuazione auto e camionette della polizia. elicotteri, a un certo punto. Ma la gente ovviamente girava ugualmente, e che puoi fare?
E quindi in giro, a camminare, camminare istintivamente evitando i luoghi affollati o chiusi.
“prendiamo la metro?”
“ma no…”
Ecco, sottoterra non ci vado, per esempio. Magari domani eh?

Si torna in taxi verso casa, la sera appunto non mi rende più tranquilla: il pensiero va alla sequenza ancora confusa delle ultime 24 ore.

E vediamo di dormire, stanotte.

Diario da Parigi assediata

SABATO 14, H 14,56

Ecco forse sapevo che sarebbe successo. Oggi, domani, qui, altrove.

Locale piccolo carino giovane.
Proprietaria giovane ma tesa.
Cibo ottimo.

La coppia seduta in vetrina si alza, urla ma basso, si sposta rapida verso il fondo del locale, dove siamo noi.

Dalla strada forse un petardo? Un movimento di troppo? Non lo so.
Il tavolo di fianco alla coppia, 8 omaccioni, si alza altrettanto velocemente, cadono posate, si rovesciano sedie.
I primi due addirittura escono dalla porta sul retro,
Gli altri si ammassano lontani dalla vetrina.
Niente.
Non stava succedendo niente.
Se fosse arrivato uno armato avrebbe beccato me. Se non altro per liberare la Terra da quella cretina con la faccia da mucca che non ha saputo muovere un muscolo.
È pazzesco: per la seconda volta da ieri, la sensazione di essere fuori dal'”evento”, di non capire, anche se in realtà ci sei dentro.
Ci metto cinque minuti a riprendere a respirare.

Per capire, temo, mi ci vorrà molto di più.

SABATO 14, H 14,10

Comunque stamattina a un bel momento siano usciti tutti, noi e i nostri ospiti parigini. Quasi con fretta, a quel punto.
Dopo due ore eravamo di nuovo a casa: tutti con il giornale. E il pane. Perché sapere, e sapere che i bisogni primari sarebbero stati soddisfatti, anche nella sospensione di queste ore erano una necessità.
Il pane è a casa, sul tavolo.
Noi due in giro, a cavallo tra la zona più francese-chiusa, serrata, anche un po’ angosciante: via, via!- e la parte più etnica, dove siamo tornati.
In un locale qualunque, solo gente giovane. Tutti col naso nei social, a leggere e commentare. In qualche modo però sembra si cerchi la normalità di un giorno qualunque.
Basta non leggere i bollettini.

SABATO 14, H 13,00

Fauburg st Denis. Oggi avremmo dovuto fare il giro dei Passages Couvertes, con un ospite di Airbnb come guida.
Decidiamo di farlo ugualmente.
D’istinto lontani dal metro: ma questa zona, indiana e nera, fatta di passaggi piccoli, negozietti, ristorantini e parrucchieri sembra un mondo a parte. E, strano, è pazzescamente rassicurante. L’odore del curry non sa di casa. Se casa è terrore e violenza, meglio un sorriso sdentato indiano.
Almeno per un po’.
Tempo di attraversare la strada, e arrivare al Boulevard De Bonne Nuvelle (Che significa: viale delle buone notizie, ndr): speriamo.

SABATO 14, H 10,20

Usciamo di casa, alla fine.
La nostra ospite è andata ugualmente al lavoro in biblioteca, “qualcuno deve aprire la porta alla signora delle pulizie”. È semplice.
Giornali francesi finiti, “arrivano di nuovo tra venti minuti”.
Entriamo o non entriamo alla Gare du Nord per cercarne altri? Non sarà pericoloso?
Entriamo. Ma tanto non ce ne sono, di giornali.
Io non lo so se ci siano gli stessi taxi di un qualunque sabato; se la gente che si affretta avesse la stessa ruga in fronte 7 giorni fa a quest’ora; i barboni erano lì di sicuro, la lunga coda ai Rimborsi e Cambi in biglietteria magari no.
Molti negozi chiusi, aprirei la serranda oggi se lavorassi qui?
Uscirei in strada, se fossi un islamico che vive qui?
L’Islam qui ci vive da sempre è anche casa loro. È questo che con il dito sul telecomando, dal divano di casa, non riusciamo a capire. Non si tratta di “integrazione” o meno, ma di un popolo misto che oggi probabilmente non sa chi è.

VENERDì 13, H 23.30

Due giorni molto intensi, molto “social”, molto “stiamo facendo la cosa giusta”: convention mondiale di Airbnb, 5000 persone da 110 paesi, e uno dei temi di discussione è addirittura legato a “come può  una organizzazione profit favorire armonia e Pace”.
Poi ti perdi in città, da turista: cena qui? No là…
Dalle 19 un sacco di sirene e auto della polizia, ma intorno nessuno ci fa caso, e non vuoi essere certo tu la provinciale che si allarma.
Ovviamente finisci nelle zone più belle e affollate e multietniche di questa bellissima città, dove non c’è niente che non sia multietnico.

Il menù.
Le Chiacchiere con gli sconosciuti al tavolo condiviso.
Il Beaujolais.
Due passi, i biscotti regalati alla mamma immigrata che dorme in strada con due bambini.

Metropolitana.

quando riemergi alla Gare du Nord, proprio nel X, in mezzo a gente-tanta gente-capisci che qualcosa non va. Forse.
O è stanchezza?

Sulle scale di casa il Wi-Fi ti aggancia.
Prima di aprire la porta sai che non c’era niente di normale nella tua serata da turista felice.
Che la pace, le 110 nazionalità sotto un tendone, le facce di stasera sono un abbaglio: una storia che ci raccontiamo per tenere fuori paure più gravi, più serie.
Nessun muro può tenere fuori l’odio che abbiamo lasciato circolare. E nessun cuscino può permetterci di non sentire i clacson e le sirene, e di immaginare un posto dove non siamo, realmente, esposti al pericolo di incontrare un Noi armato e furibondo.
Stanotte non si dorme. Da domani purtroppo si.

 

 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 14 Novembre 2015
Leggi i commenti

Foto

Diario dalla Parigi assediata: “Torno a casa, con tante incertezze” 3 di 4

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.