Esproprio negli anni ’80, il comune deve accantonare 1 milione di euro

In attesa della sentenza della Cassazione sul caso dell'esproprio Colombo, il Comune non dovrà pagare subito gli eredi

municipio castiglione olona apertura

Il comune deve accantonare oltre 1 milione di euro in attesa della sentenza della Cassazione sul caso della vicenda giudiziaria che va avanti da anni. Protagonista del primo ricorso è la famiglia Colombo di Castiglione che si era vista espropriata un terreno in paese, secondo loro poi sottopagato.

All’inizio del 2015 il sindaco Emanuele Poretti aveva comunicato al consiglio comunale la sentenza di secondo grado secondo cui la famiglia doveva essere risarcita con 1 milione e 100mila euro. Venne subito presentato il ricorso in cassazione e anche l’istanza di sospensione della sentenza, perché per il Comune sborsare ora quella cifra sarebbe stato troppo impegnativo. «Soprattutto in vista di una sentenza di Cassazione che potrebbe essere anche favorevole al comune – spiega il primo cittadino -. Se avessimo dato i soldi subito agli eredi, che tra l’altro sono cinque, di cui due che vivono in Francia, avrebbero potuto esserci problemi a recuperare quella cifra nel caso la Cassazione ci desse ragione».

Ed ecco che, nelle ultime ore, è arrivato il parere della Corte d’Appello sulla richiesta di sospensione della sentenza di secondo grado. Il Comune non dovrà dare quei soldi direttamente agli eredi, ma dovrà accantonare la cifra depositandola alla Cassa Depositi e Prestiti. «Questo ci permette di respirare maggiormente e per un po’ stare anche più tranquilli, perché non vi è un termine per il deposito – commenta Poretti -. Inoltre, questo chiarisce che quanto deciso dalla Corte d’Appello non è una sentenza di condanna. Agli eredi Colombo il comune non deve dare un centesimo fino al termine del ricorso in Cassazione».

Tutto risale alla fine degli anni ’80 quando l’allora amministrazione comunale guidata da Ferruccio Cecchetto procedette con gli espropri dei terreni della famiglia Colombo. La cifra dell’indennizzo era stata fissata a 18mila lire al metro quadro dalla apposita commissione provinciale. Poi si sono succedute diverse controversie e sospensioni, dovute anche alla morte di proprietari. La causa è comunque andata avanti con gli eredi, fino alla sentenza di maggio e alla sospensiva di questi giorni.

Il Comune di Castiglione ha già depositato il ricorso in Cassazione, ma la sentenza definitiva potrebbe arrivare anche tra tre o quattro anni. «Ovviamente rimane l’impegno per il Comune di individuare questa somma, come se fosse un deposito cautelativo – conclude il sindaco -. C’è ancora da lavorare, per capire quali siano le strade da percorrere per allocare la somma. Trattandosi di una pronuncia su una situazione che inciderà sul futuro dell’amministrazione, qualunque sarà, l‘auspicio è che tutto il consiglio comunale collabori per la soluzione del problema. Sarà meglio per tutti».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 12 Novembre 2015
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