Il monossido uccide, 10 mosse per sconfiggerlo

Un vademecum offerto dal Centro Nazionale di Informazione Tossicologica per evitare conseguenze anche gravi: 2 casi su 10 riguardano i minori di 12 anni

ambulanza croce verde lugano apertura

Corse al pronto soccorso in ambulanza. Intere famiglie all’ospedale per via di qualcosa che non si vede a prima vista, ma che produce effetti che possono essere devastanti e addirittura letali.

Gli ultimi fatti di cronaca di questi giorni ci obbligano ad approfondire la questione, riproponendo un comunicato di qualche tempo fa ma ancora molto attuale sul tema: come prevenire, e cosa fare per combattere l’avvelenamento da monossido di carbonio?

Un vademecum di dieci punti per evitare i rischi di intossicazione da monossido di carbonio, conoscendo le cause e i buoni comportamenti da seguire, anche in caso di intossicazione.

I 10 consigli arrivano dai tossicologi del Centro Nazionale di Informazione Tossicologica – Centro Antiveleni di Pavia dell’IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri, che eroga ogni anno consulenze per circa 400 casi di intossicazione acuta da CO, il 20% dei quali riguarda bambini sotto i 12 anni.

E i controlli clinici ambulatoriali per le possibili sequele dell’intossicazione continuano anche durante tutto l’anno.
Nei periodi invernali aumenta, infatti, la necessità di riscaldare gli ambienti e con essa il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio (CO), un gas altamente tossico, inodore, incolore, non irritante e impercettibile. Pochi consigli possono aiutare a prevenire un’intossicazione prevalentemente stagionale causata dalla “cattiva” combustione di carburanti o altri composti contenenti carbonio.

Le Cause: 1. Processi di combustione in ambiente povero di ossigeno (es. caminetti, barbecue, stufe) o sistemi riscaldanti inadeguati (es bracieri). 2. impianti mal funzionanti, installati scorrettamente, o inattivi da tempo e non controllati, (come può avvenire nelle case di vacanza nel periodo natalizio);

Cosa fare e non fare per evitare rischi: 3. Provvedere a una manutenzione regolare degli impianti termici da parte di personale qualificato e controllare periodicamente i requisiti di sicurezza dei dispositivi senza modificarli autonomamente; 4. Verificare la pervietà e il tiraggio dei camini; 5. garantire un adeguato apporto di ossigeno nei locali dove avvengono processi di combustione e non otturare le prese d’aria ove previste dalla normativa; 6. non utilizzare bracieri, barbecue, generatori di corrente o altri motori in ambienti chiusi. In caso di sospetta intossicazione cosa fare? 7. Attenzione al pericolo di inalazione durante il soccorso; 8. Allontanare il sospetto intossicato dall’ambiente contaminato e, se incosciente, posizionarlo sul fianco; 9. Aerare i locali; 10. Chiamare il 118.

L’intossicazione da monossido di carbonio è una delle cause più frequenti di avvelenamento acuto accidentale nei paesi industrializzati.

“Il monossido di carbonio – affermano i tossicologi del Centro Antiveleni di Pavia dell’IRCCS Fondazione Maugeri – si forma dalla combustione incompleta per carenza di ossigeno di composti organici come metano e altri gas, carbone, legname, pellets. Le conseguenze di un’intossicazione da CO dipendono dalla durata di esposizione e dalla concentrazione del gas inalato e possono essere lievi (cefalea, nausea, vomito, stanchezza) o gravi (confusione mentale, perdita di coscienza, sopore, coma, convulsioni, ma anche dolore toracico o cardiopalmo).
Concentrazioni elevate o esposizioni molto prolungate possono essere letali; occorre fare molta attenzione ai sintomi, da non confondere con quelli di altre patologie, quali intossicazioni alimentari o sindromi influenzali: quando si manifestano disturbi di qualunque tipo in un ambiente dove sono presenti processi di combustione o quando si manifestano sintomi in più persone nello stesso ambiente, è importante sospettare la presenza di monossido di carbonio, e quindi aerare subito l’ambiente e chiamare i soccorsi. La terapia per gli intossicati è l’ossigenoterapia che, in molti casi, deve essere effettuata in camera iperbarica. L’intossicazione da monossido di carbonio, oltre ai sintomi immediati, può essere causa di danni che si manifestano anche a distanza di mesi. È pertanto importante, per i pazienti che sono stati vittima di intossicazione, effettuare dei controlli clinici mirati nel tempo, in centri specializzati, quale il Centro Antiveleni di Pavia.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2015
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