Il te con l’autore chiude il suo secondo anno di attività

Si chiude domenica il secondo anno degli incontri proposti dall’associazione “Borgo antico” con la presentazione de “L’orto fascista” di Ernesto Masina

collegiata apertura

Si chiude il secondo anno della manifestazione “Il te con l’autore” proposta dall’associazione “Borgo antico” con la presentazione de “L’orto fascista” di Ernesto Masina. Appuntamento domenica 29 alle 17, presso la sala conferenze della Collegiata di Castiglione Olona.

«Con questa giornata – spiega il presidente, Ugo Marelli -, chiudiamo il secondo anno di attività culturale della nostra associazione, e possiamo tracciare un bilancio. In questi due anni abbiamo ospitato 22 autori che ci hanno deliziato proponendo ogni mese, l’ultima domenica, un incontro che ci ha permesso di spaziare nei vari generi della narrativa, con un occhio strizzato verso il giallo. Che sta andando molto forte in questi ultimi anni. Ovviamente, da gennaio riprenderemo con le nostre presentazioni e con un calendario sempre più folto. In una cornice invidiabile».

L’incontro di domenica prossima vede protagonista Ernesto Masina, un giovane ottantenne che snobba la sua età con aplomb inglese, autoironia, grande capacità di raccontare se stesso e le sue storie. Ha un passato sportivo, è cavaliere della Repubblica, si interessa di volontariato ed è decano dei periti del tribunale. «Ho deciso di scrivere – spiega – perché ero stanco di leggere storie complicate e difficili da seguire. Ergo, ne ho scritta una come piace a me. Scovando anche alcuni personaggi reali che ho inserito nel mio racconto».

“L’orto fascista” è una storia ambientata negli anni terminali della dittatura. Siamo nel 1943, a Breno, in Valcamonica. I fascisti tentano ancora di mettersi in mostra, ma ormai la fronda incomincia a farsi sentire. E l’obiettivo è il drappello di tedeschi che si è insediato nel paese. Una girandola di avvenimenti e di equivoci vede protagonisti anche la maestra Lucia, custode dell’orto fascista, ed il collaborazionista don Pompeo. Anche i bambini, a loro modo, trovano l’occasione per dire la loro.

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 26 Novembre 2015
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