Chiesta l’archiviazione per Piccolomo, “non uccise la moglie”

Nessun elemento dall'inchiesta bis sull'incidente che portò alla morte di Marisa Maldera. Le figlie si oppongono: ”Per noi non è così"

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Il pm Luca Petrucci ha chiesto l’archiviazione per Giuseppe Piccolomo, in ordine al reato di omicidio volontario ipotizzato da una inchiesta sulla morte della prima moglie, Marisa Maldera, nel febbraio del 2003.

La donna non riuscì a uscire dall’abitacolo della sua vettura, dopo un incidente stradale, e un incendio la uccise. Il maritò invece si salvò.

Le figlie di Giuseppe, Cinzia e Nunziatina, hanno però un’opinione diversa: «Siamo sempre state convinte che nostra madre sia stata uccisa da lui» hanno spiegato in varie occasioni.

L’avvocato delle figlie, Nicodemo Gentile, presenterà opposizione alla richiesta di archiviazione.

«Nei campioni analizzati è risultata la presenza di Lorazepam vale a dire di una benzodiazepina ad azione ansiolitica, principio attivo del Tavor. Abbiamo una testimonianza di un’amica – continua – che ci dice come la Maldera non usasse farmaci e ne fosse anzi contraria.  Quando fu avvolta dalle fiamme la Maldera era viva,  ma non può affermarsi, con altrettanta certezza, che fosse cosciente e presente a se stessa, potrebbe essere stata intorpidita nei sensi da un quantitativo non precisato di tranquillante fatto assumere prima del decesso».

Il gip fisserà l’udienza nei prossimi giorni.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 24 Novembre 2015
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