“Nessun passo avanti per l’integrazione dei richiedenti asilo”

Sinistra Unita critica la gestione da parte dell'amministrazione comunale della questione-profughi, che ha fatto discutere a lungo. "Dopo mesi non hanno concretizzato nulla"

sinistra unita per samarate

Riceviamo e pubblichiamo la lunga analisi di Sinistra Unita per Samarate sul lento percorso di integrazione dei richiedenti asilo a Samarate. Sinistra Unita non risparmia certo critiche pesanti, prima di tutto all’amministrazione comunale

Il punto sull’integrazione samaratese

Diciannove mesi fa sono giunti a Samarate giovani ragazzi africani, rifugiati e richiedenti asilo politico. L’ente gestore ha trovato sul territorio comunale, prima in affitto e successivamente acquistato, un immobile dove ospitarli. In questo lungo periodo la comunità samaratese ha detto e scritto molto relativamente a questo argomento, spesso senza cognizione di causa.
Al loro arrivo la prima amministrazione Tarantino entrava nell’ultimo anno del suo mandato e, dopo essere stata riconfermata alle ultime amministrative, la ritroviamo ancora qui a governare Samarate. Nel corso di questo periodo non è cambiato nulla. L’amministrazione (prima e dopo le elezioni di maggio 2015) ha dato segnali di menefreghismo ed intolleranza riguardo la presenza dei giovani del Mali e del Gambia residenti prima in via 5 Giornate e, successivamente, traslocati in via Ollearo.
In modo particolare la Lega Nord, partito del Sindaco e di maggioranza, ha strumentalmente utilizzato la presenza di questi ragazzi per fini elettorali e di propaganda, attraverso stampa, con comunicati e volantini, rilasciando affermazioni false. Ha miserabilmente strumentalizzato il fenomeno epocale delle migrazioni di uomini, donne e bambini, da paesi in estrema difficoltà. Gli stessi paesi deturpati per colpa delle guerre e impoveriti grazie allo sfruttamento e al saccheggio di risorse vitali, perpetuati dalle multinazionali, quasi sempre con la partecipazione dei paesi occidentali.
Una delle dichiarazioni non vere è ripetere che le spese per la gestione dei richiedenti asilo sono sostenute dallo Stato italiano. E’ ormai di dominio pubblico che la Comunità Europea ha a disposizione un Fondo Europeo per i rifugiati per garantire ai profughi il vitto e l’alloggio. In questo fondo tutti gli Stati membri versano una parte, e questo vale anche per l’Italia che li versa all’Europa in ogni caso (questi soldi poi vengono usati per attività di svariato tipo). Il Fondo Europeo per i rifugiati non può essere dirottato. Esso dà lavoro agli enti che vincono i bandi di gara e fanno circolare nuovamente soldi nel territorio. Infatti, questi fondi europei possono in parte tornare a circolare nel territorio italiano proprio grazie ai profughi. Gli enti che si aggiudicheranno i bandi di gara avranno di che pagare stipendi e far girare la moneta per gli acquisti dei prodotti necessari per garantire il servizio del bando.
Possiamo discutere se la quota di 35/40 euro giorno per persona è una cifra esagerata o meno, se l’ente gestore come cooperative, associazioni o altri, lavorino in modo etico, oppure anche sulla loro eccessiva speculazione. Non è però corretto che l’amministratore pubblico non dia le giuste informazioni al cittadino.
Uno dei numerosi volantini, che la Lega Nord Samarate ha distribuito, denunciava la gestione dei richiedenti asilo da parte di cooperative rosse, quali sfruttatrici del fenomeno rifugiati. Rileviamo che le cooperative che operano in questo settore non sono un esclusiva di un certo orientamento politico o culturale, inoltre usare l’aggettivo “rosse” per le coop attualmente in essere è anacronistico, queste coop oggi fanno riferimento al Partito Democratico, a cui dello storico valore del colore rosso è rimasto ben poco se non nell’accenno alla bandiera italiana presente nel suo simbolo. L’ente gestore dei “ragazzi di via Ollearo” non è una cooperativa, è una azienda agricola in cui, come ci è stato confidato da un ex-assessore della prima giunta Tarantino, alcuni rappresentanti hanno simpatie politiche per la Lega nord .
Dicevamo all’inizio che molto si è scritto e dichiarato sull’argomento rifugiati da parte del Sindaco Tarantino. Nel precedente mandato la maggioranza di centro-destra ha votato una mozione dell’ex-consigliere Luca Macchi, ora assessore, che esprimeva la volontà di inserire i giovani richiedenti asilo in progetti di lavori socialmente utili. Bene, anzi male. La giornata ecologica, svoltasi durante la campagna elettorale, a cui i ragazzi di via Ollearo hanno partecipato attivamente, è stato un vanto della vecchia amministrazione, ma oltre non è andata. Nulla da allora è emerso nelle azioni dell’amministrazione del Sindaco, fatto salvo l’aver firmato un protocollo d’intesa (guardandosi bene di sostenerlo attivamente) promosso da ACLI, Caritas e ANPI, a cui hanno aderito altre associazioni samaratesi, come Protezione Civile, Proloco e Ludoteca.

Da mesi Caritas, ACLI, ANPI e Protezione Civile hanno studiato progetti e proposte, causate dall’assenteismo del Sindaco Tarantino, non riuscendo non solo a decollare, ma nemmeno ad accendere i motori. L’unico progetto avviato con eccellenti risultati è il corso di alfabetizzazione promosso e gestito da Caritas e ACLI, dove nessun merito si può attribuire al primo cittadino di Samarate.
Riteniamo che questo atteggiamento del Sindaco e della sua maggioranza (principalmente la Lega Nord) non faccia altro che alimentare polemiche, sospetti, commenti inopportuni da parte di cittadini male informati, con l’unico scopo di mantenere in piedi un castello di sabbia e alimentare una propaganda politica intollerabile. Questo situazione di stand-by (in cui la scelta politica dell’amministrazione è evidentemente quella di non scegliere) obbliga i giovani rifugiati, consapevoli di dover dare un contributo attivo al paese che li ospita, all’emarginazione, alla solitudine, ad essere additati come parassiti, clandestini a priori, e un pericolo per la comunità stessa. Riteniamo necessario che chi rappresenta la cittadinanza, seduto in consiglio comunale e soprattutto il primo cittadino, si attivi per dare avvio ai progetti già esposti ed a valutarne altri in sviluppo, nell’indirizzo di integrazione reale fra i cittadini Samaratesi e i richiedenti asilo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2015
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