“Perchè Malpensa non può crescere dentro ai suoi confini?”

L'associazione Viva Via Gaggio critica il piano Sea: "ogni espansione verso sud dell’attuale sedime non può trovarci d’accordo. Vincolano terreni oggi, per fare la terza pista domani"

Nuovo Masterplan Malpensa 2015

Il commento di Viva Via Gaggio al nuovo masterplan Malpensa presentato da Sea. Viva Via Gaggio è un’associazione locale nata per difendere i boschi e le brughiere dell’area del Gaggio, tra Lonate Pozzolo e il fiume Ticino: lo slogan “viva Malpensa fino a via Molinelli, di lì in poi viva Via Gaggio” – sottolinea l’associazione – è ritornato attuale, perché il nuovo piano prevede ancora una espansione oltre via Molinelli (la strada provinciale che verrebbe anche deviata). Di seguito il testo integrale

La stampa lo aveva già annunciato qualche mese fa, alcune indiscrezioni erano apparse nelle scorse settimane. L’altro ieri, lunedì 9 Novembre, SEA ha incontrato i sindaci del territorio per presentare loro la “metodologia, le analisi preliminari e le linee guida del masterplan di sviluppo dell’aeroporto di Malpensa”

Nelle settimane passate i giornali locali avevano già accennato al fatto che la Terza Pista fosse sparita dal Master Plan. E’ vero, nelle linee guida del nuovo Master Plan si legge nero su bianco che detto sviluppo ora non prevede la terza pista. Questo ovviamente non vuol dire che il progetto sia stato cancellato per sempre.

Il presente Master Plan presenta delle migliorie (basate su un criterio di efficienza che abbiamo da sempre richiesto), le quali di fatto velocizzeranno le operazioni a terra di movimentazione degli aerei.

Gli interventi interni al sedime attuale sono sicuramente positivi, ma purtroppo non finisce così.

Nel nuovo piano sono previsti anche sviluppi in direzione sud-ovest con l’espansione di circa 90 ettari, che verranno utilizzati presumibilmente per costruire una serie di capannoni per la logisitica in continuità con i capannoni oggi già esistenti nella Cargo City.

Se è vero che rispetto al vecchio Master Plan ora si programma un’espansione di “solo” 90 ettari rispetto ai precedenti 433, è anche vero che questo ampliamento, come si può vedere dall’immagine qui sotto, avrà comunque la fatale conseguenza di cancellare in maniera definitiva e irreversibile l’habitat della brughiera.

A margine di questa zona inoltre, si pianifica di costruire anche la prosecuzione della Via Molinelli che verrà necessariamente interrotta dalla nuova area di sviluppo.

A questo punto dobbiamo e vogliamo essere chiari: qualsiasi ipotesi di potenziamento che preveda l’espansione verso sud dell’attuale sedime aeroportuale non può trovarci d’accordo, proprio perchè inevitabilmente comporterà la distruzione dell’habitat della nostra Brughiera.

Possibile che all’interno dell’attuale sedime aeroportuale non possano essere trovati 60/90 ettari dove poter installare questi capannoni? La zona Cargo non si potrebbe sviluppare verso il tracciato della S.S. 336 senza dover espandere il sedime attuale?

Forse non è possibile perchè SEA ha vincolato questa zona per poter realizzare in futuro la Terza Pista, qualora credesse che ce ne fosse bisogno, magari dopo il 203o.

L’intenzione di SEA, come si evince da questo filmato, è quella di ripartire con l’iter autorizzativo nel 2016. Prima di arrivare a questo obiettivo vorrebbero discutere e confrontarsi con il territorio per condividere il progetto di sviluppo aeroportuale.

Ci permettiamo quindi di porre alcune semplici domande, non avendo ancora avuto tutta la documentazione e in attesa di capire se e in che modo verremo coinvolti nella discussione dei prossimi mesi:

Non esistono zone all’interno del sedime aeroportuale per realizzare i capannoni che si vorrebbero realizzare negli ettari di espansione?
Come mai non si è pensato di ri-usare una parte delle zone delocalizzate di Lonate, Ferno e Somma per insediare questi capannoni?

Ci teniamo inoltre a ribadire che non siamo e non siamo mai stati contrari ad un potenziamento dell’aeroporto, ma questo deve assolutamente avvenire nel rispetto delle normative ambientali e salvaguardando la peculiarità del nostro territorio.

Per garantire la qualità della vita di oggi e delle generazioni future è fondamentale che l’aeroporto diventi “compatibile” con l’ambiente circostante e non viceversa.

In questi giorni abbiamo chiesto al nostro Sindaco di riceverci per conoscere le sue impressioni sull’incontro, visto che lui era presente e quali potrebbero essere le sinergie per lavorare insieme.

Chiederemo un incontro formale anche a SEA.

Ultima considerazione, dal ritiro del vecchio Master Plan ad oggi non ci siamo mai fermati. Abbiamo continuato a riversare in altri progetti di valorizzazione e tutela della Via Gaggio e della Brughiera le nostre energie. Dallo scorso lunedì abbiamo ricominciato anche ad occuparci di questa possibile minaccia.

E la Via Molinelli è ritornata ad essere la nostra linea del Piave.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Novembre 2015
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