Ukic predica e fa felice Moretti: “Una partita solida”

Il croato è il migliore in campo, male invece Davies. Il coach soddisfatto: "Comincio a vedere i frutti del nostro lavoro"

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Faccia tra il sorridente e il sollevato per Paolo Moretti nel dopo partita di Capo d’Orlando, primo blitz vincente lontano da Masnago e seconda vittoria in assoluto. «Siamo contenti per la vittoria e i due punti, ma noi dello staff lo siamo molto di più perché questa sera abbiamo giocato una partita solida e finalmente avuto la sensazione che quello il lavoro svolto in tutto questo tempo sta venendo tradotto in pratica durante le partite. Certo, commettiamo ancora tanti errori a causa di istinti che non riusciamo a soffocare, ma abbiamo sempre di più l’idea di cercarci, di aiutarci e trovarci e questa volta l’abbiamo anche messa in pratica con continuità. Qui sta una bella fetta di vittoria».
Il coach prosegue: «Temevamo questa partita, anche perchè Griccioli è uomo e allenatore di livello altissimo. Lo si può vedere guardando le sue squadre e anche oggi, nonostante abbia avuto diversi imprevisti, sono riusciti a rimontare e avere il tiro del supplementare nonostante li abbiamo messi in difficoltà a lungo. Per noi però ha ancora più valore aver vinto contro un’avversaria in salute e forte come è Capo d’Orlando».

Soddisfatto anche il capitano, Daniele Cavaliero: «Ottimo il nostro primo tempo in cui abbiamo messo in campo i nostri giochi e quello che avevamo preparato alla vigilia nonostante il poco tempo a disposizione. Loro nella ripresa hanno usato la tanta esperienza a disposizione e ci hanno rimontato, restando in scia fino alla fine, ma per fortuna l’abbiamo vinta noi.»

P A G E L L E

DAVIES 4,5 – Fosse finita con una beffa finale, lo avrebbero fatto tornare a nuoto dalla Sicilia. Era in piena crescita ma questa volta non ne ha azzeccata una, e se una serata sbilenca al tiro ci può anche stare (in particolare per uno che, comunque, è un lungo), certe scelte orripilanti nel momento cruciale della partita sono da discesa agli inferi.

FAYE 6,5 – Solido ben oltre il fisico filiforme: nella serata in cui trova poca gloria sugli scarichi, trova comunque qualche spazio per colpire da lontano ma soprattutto porta un grande contributo a rimbalzo dove la Openjobmetis vince – seppur di poco – il confronto diretto.

UKIC 8 – L’uomo in più, l’Alberto Tomba che fa sembrare paletti i difensori di Capo d’Orlando, il visionario che piazza dove vuole la palla con i suoi assist spesso difficili da prevedere. Ogni volta in cui l’Orlandina si è riportata sotto, il play croato ha trovato il modo di ricacciarla indietro. Nonostante sia stato spremuto da Moretti per via dell’assenza di Varanauskas.

MOLINARO 6 – Ha giocato poco, piazzando un bel canestro all’ingresso. Sarebbe un senza voto, ma la porcata ai suoi danni – “passi” assurdi fischiati sulla schiacciata del +6 all’intervallo – da parte di un arbitro pavido (bella roba, fischiare così contro un giovane…) ci fa scrivere la sufficienza d’ufficio.

CAVALIERO 6,5 – Va e viene dalla partita, con qualche scossa positiva e qualche pausa anche in difesa. Il bilancio però è del tutto sufficiente, con tanto di ciliegina sulla torta con i due liberi – non scontati – a 2” dalla fine. Sbagliarne uno sarebbe comunque stato pericoloso, lui non trema.

SHEPHERD 5 – Incredibile la sua involuzione: è passato in un mese da riserva tuttofare che poteva ambire a un impiego da titolare (e in quintetto c’è pure finito un paio di volte) a guaio perpetuo. Anche a Capo, dove ha almeno il merito di sacrificarsi su ruoli sempre più esterni, non incide e anzi combina più di un danno.

CAMPANI 7 – Ah, se avesse un po’ di cattiveria e due movimenti sicuri sotto canestro! Il lungo emiliano fa tutto bene nelle altre zone del campo: 11 punti con quel suo tiro pericoloso dalla media, 8 rimbalzi, la difesa sull’ultimo assalto di Ilievski. Nel pitturato però va a sbattere, chissà perché, ma a Capo è determinante.

FERRERO 5 – Tanti minuti per un quasi esordiente (ben 15) che purtroppo non si traducono in risultati troppo positivi in campo. Non gli si chiede un apporto strepitoso, ma quei tiri piazzati e da libero spediti sul ferro lo condannano. Può essere uno dei primi a lasciare la comitiva.

THOMPSON 6,5 – Minuti da sciagurato Thompson (un paio di triple sballate come un appassionato di rave alla domenica pomeriggio) ma anche lampi da “americano vero”, soprattutto con quella sequenza tripla-recupero-canestro-fallo subito che è stata un’azione chiave nell’economia della partita. Più 6 rimbalzi, più un tot di difesa. Restiamo perplessi, ma contenti di applaudirlo almeno stavolta.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Novembre 2015
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