Un passaggio a bassa quota, per salutare Pietro Venanzi

Sabato mattina l'addio al pilota-eroe durante la cerimonia ci sarà anche l'omaggio portato con un Sf-260, l'aereo costruito a Vergiate su cui hanno imparato a volare generazioni di piloti

I piloti morti nell'incidente nel Vercellese

Sarà anche un passaggio a bassa quota a salutare Pietro Venanzi, il pilota morto nello schianto del convertiplano Agusta Westland Aw609 nei dintorni di Vercelli: nel corso dei funerali sabato 7 novembre, la cappella mortuaria delle Ex Officine Caproni (oggi museo Volandia) sarà sorvolata da un Sf260 di Air Vergiate, piccolo addestratore ad elica, l’aereo più amato da Venanzi, quello su cui hanno imparato a volare centinaia di piloti militari.

Ai comandi siederà Angelo Boscolo, ex pilota della Pattuglia Acrobatica Militare delle Frecce Tricolori, istruttore e caro amico dello stesso Venanzi. Sarà presente anche un picchetto d’onore dell’Aeronautica Militare, sono attese centinaia di persone (anche dalla sua  città d’origine, Velletri) che hanno condiviso anche la sua passione per il volo e una vita professionale.

La cerimonia di commiato si tiene nella “cappella mortuaria” delle ex Officine Caproni, con una forte scelta simbolica: era il luogo dove veniva dato l’ultimo saluti ai piloti d’inizio Novecento, vittime dei frequenti incidenti in quell’epoca pioneristica in cui il volo era ancora poco meno di un sogno.

La celebrazione delle esequie si svolgerà (alle 11.30) davanti alla piccola cappella, al termine del viale principale all’interno del complesso delle ex Officine. Il museo di Volandia – che oggi occupa gli spazi ex industriali – rimarrà chiuso fino alle ore 14.

Per chi venisse da fuori: Volandia si raggiunge attraverso la superstrada 336 per Malpensa, uscita Somma Lombardo o Vizzola Ticino (sono presenti molti cartelli stradali).

La camera ardente di Pietro Venanzi e Herbert Moran sarà allestita presso Villa Agusta venerdì  a partire dalle 12  (accanto al Museo Agusta, Cascina Costa di Samarate)

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Novembre 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.