Walter Veltroni: “Non dimenticate mai di essere stati bambini”

L'ex leader del PD ha presentato il suo ultimo libro "Ciao" e la pellicola della quale è regista "I bambini sanno". Due appuntamenti molto partecipati

maltempo 14 settembre 2015

Doppio appuntamento per Walter Veltroni con la città di Varese. L’ex segretario nazionale del PD ha incontrato il pubblico per raccontare il suo ultimo libro e poi, in serata, per introdurre il film di cui è regista, “I bambini sanno”.

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Walter Veltroni presenta il suo libro “Ciao” 4 di 6

Due appuntamenti molto coinvolgenti dove Walter Veltroni si è presentato nella veste di scrittore e amante del cinema. “Sono sempre stato un appassionato di pellicole. Mi ricordo tutte le sale in cui ho visto i film durante la mia vita. Ognuno ha le sue manie, io ho questa”, scherza con il pubblico. Il film, presentato per la rassegna “Un posto nel mondo” di Filmstudio’90, racconta il mondo attraverso gli occhi dei bambini. Girando tutta Italia, Walter Veltroni regala una visione della vita secondo le risposte dei più piccoli. Una pellicola emozionante, accolta bene da pubblico e critica.

Il libro invece, intitolato semplicemente “Ciao”, racconta la sua vicenda personale. E’ un dialogo immaginario con il padre che non ha mai conosciuto. Regalando una carrellata di immagini dell’Italia dal dopo guerra agli “anni di piombo”, Walter Veltroni si racconta bambino in un dialogo continuo con suo padre Vittorio, giornalista e cronista radiofonico morto all’età di 38 anni. “Ho scritto questo libro solo adesso per due motivi: il primo è che non ho ruoli di responsabilità pubblica e rispondo solo di me stesso. L’altra ragione è che sono arrivato in un tempo della vita in cui è ora di mettere “ordine alla stanza””.

Davanti ad una sala attenta, Veltroni ha raccontato la nascita di questo libro scritto a Roma, nell’appartamento dove ha trascorso la sua infanzia. “Non ho mai conosciuto mio padre, non c’è nemmeno una fotografia che ci colleghi. Avevo l’esigenza di parlare con lui e questo mi è sembrato il modo più bello per farlo”. Un libro difficile da scrivere: “è stato doloroso e ho pianto molto ma alla fine ne sono uscito con un senso di compiutezza che spero arrivi anche ai lettori”.

Veltroni parla della suo vissuto ma toccando il cuore di tutti: “La cosa che mi ha colpito di più di questo libro è stata la reazione delle persone. In tantissimi mi hanno scritto parlandomi del loro rapporto con il padre. Penso che, al contrario della madre, la presenza e l’affetto del padre te lo devi sempre un po’ conquistare”.

Un libro scritto da un uomo adulto, con un grande vissuto sulle spalle, ma capace di non dimenticare il bambino che è stato. “Ho sempre avuto una grande comprensione per il mio essere bambino, l’ho sempre dichiarato anche quando facevo il lavoro più da grande che ci potesse essere. Credo che bisogna stare attenti a non uccidere mai il bambino che c’è in noi: è la parte legata alla fantasia. Quello che dico sempre ai genitori è questo: fate annoiare i vostri figli perchè non c’è cosa più della noia che attizzi la fantasia”.

Una ricerca nel passato, in quello che si è e in quello che si è stati: “La memoria è importante, è coscienza e giudizio. E’ ciò che indica il tuo cammino e la tua direzione. Credo che tutti noi oggi, sempre “bombardati” da eventi e notizie, dovremmo stare attenti a non perdere la memoria. Viviamo in uno scorrere continuo di cose ma è importanti a fermarsi a capire che succede”. Un incontro partecipato che si è concluso con la lettura, da parte di Veltroni, del sedicesimo capitolo, quello dove elenca tutte le cose che avrebbe voluto fare insieme a suo padre. Una curiosità: alla presentazione del libro ha partecipato anche Cino Tortorella, storico interprete del Mago Zurlì che ha voluto salutare di persona Veltroni.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Novembre 2015
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