Artigiani e designer: il futuro è di chi lavora insieme
Marcello Pirovano, co-fondatore con Patrizia Bolzan di Tecnificio.com, non ha dubbi: «La stampante 3D non ucciderà gli artigiani»
Marcello Pirovano, co-fondatore con Patrizia Bolzan di Tecnificio.com (spazio milanese dedicato all’incontro tra progettisti e nuovi artigiani), non ha dubbi: «La stampante 3D non ucciderà gli artigiani». Anzi, diciamo che per i piccoli imprenditori si tratta di rinascita o r-evoluzione. Al Faberlab di Tradate, l’officina digitale di Confartigianato Varese, Marcello ci arriverà insieme a Patrizia mercoledì 9 dicembre per parlare del rapporto tra stampa 3D, design e artigianato. Con una prima battuta che Pirovano ci fa arrivare dritta allo stomaco: «Le stampanti 3D, alla fine, non sono diverse da un elettrodomestico».
In che senso?
«La lavatrice non uccide la casalinga, e la stampante 3D è uno strumento in più per imprese e design che aiuta a fare alcune cose. Poi non è detto che sia lo strumento ideale per fare tutto quello che serve. Una cosa è certa: senza innovazione non c’è futuro. E questo vale anche per le piccole imprese. So che c’è ancora una salto culturale da fare – per altro aiutato anni fa da “Futuro Artigiano” di Stefano Micelli – ma bisogna farlo in fretta».
Parlerà anche di questo mercoledì 9 dicembre, al Faberlab?
«Anche, ma soprattutto di come la stampa 3D permette al designer di accorciare le distanze tra lui e il prototipo. Il designer progetta e stampa davanti alla sua scrivania per verificare il progetto. Ed è una verifica che gli permette di essere molto più preciso di fronte agli imprenditori».
E per gli imprenditori?
«Le stampanti 3D sono strumenti evoluti utili anche solo per testare nuovi prodotti attraverso la prototipazione. Pensate ad un prototipo in pressofusione: quanto costerebbe all’imprenditore? Molto… Poi ci sono imprenditori che hanno già interiorizzato questi processi tecnologici e altri che, invece, preferiscono giocarci per poi utilizzare service esterni professionali (che in parte sono già sorti). Altre imprese, invece, preferiscono un approccio diretto ai problemi della prototipazione e si attrezzeranno in autonomia».
I piccoli imprenditori sono concreti…
«È per questo che mercoledì presenteremo anche casi di studio e di successo che, mischiando design e tecnologia, hanno dato vita a nuove aziende con una buona cultura alla base e metodi di distribuzione innovativi. Queste collaborazioni tra imprese e design danno vita ad un sistema circolatorio che funziona se tutti lavorano insieme. Perché dobbiamo capire che la stampante 3D è solo un pezzo di quello che si è fatto fino ad oggi: la sperimentazione su nuovi materiali, la progettazione di sofware, l’open source sono tutti pezzi di un unico mosaico. L’uno serve all’altro, proprio come il designer per l’artigiano».
Designer e artigianato: cosa li tiene insieme?
«Ultimamente il designer è diventato un po’ artigiano e viceversa, ma gli imprenditori si devono aggiornare. Penso alle tante, ottime scuole di design che ci sono in Italia e in Europa: ci vuole solo un po’ di coraggio, qualche idea e la voglia delle piccole imprese di reclutare questi giovani per uno scambio culturale evoluto. La “cultura del progetto”, infatti, è quello che a volte manca ai piccoli imprenditori, così come a volte si è pigri ad aprirsi al mondo del digitale».
Cosa deve fare un artigiano?
«Rendersi conto che ormai è la collaborazione tra teste diverse, con competenze diverse, a fare la differenza. Il rapporto per esempio tra designer e imprese deve funzionare come un dualismo che permette di fare funzionare meglio la filiera produttiva. Il vantaggio per entrambi è quello di arrivare a studiare prodotti nuovi con uno stile diverso, con forme e materiali differenti. In poche parole, amalgamare le potenzialità delle nuove tecnologie alla expertise degli artigiani più tradizionali. Perché un conto è la conoscenza della materia prima e un’altra la stampante 3D: la contaminazione tra le due funziona a meraviglia».
Come si possono portare i vantaggi della stampa 3D nel mondo dei design e di quello delle piccole Imprese?
«Bisogna lavorare sul tempo. Trovare momenti per sperimentare. In questo senso Faberlab è importante perché soddisfa questa esigenza: un luogo dove designer e artigiani si possono incontrare per provare e disfare, fare test senza pensare di avere già la soluzione. Anche solo scoprire come funziona la stampa 3D, può far scattare in testa a imprenditori e designer nuove idee. Questo trovarsi anche semplicemente per fare qualcosa che non si sa se avrà un futuro, è tempo investito e non sprecato. E’ in un posto come Faberlab che si assaggia la tecnologia e si avvia un progetto; soprattutto ci sono macchine che hanno richiesto investimenti importanti e che ora sono a disposizione di imprese e designer per una sperimentazione condivisa».
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