Bilancio, Gallarate “anticipa” il 2016

Il bilancio di previsione è stato approvato il 9 dicembre, confermando la Tasi in attesa di decisioni del governo. Tra gli investimenti il recupero delle scuole di via Bottini e il bilancio partecipato. Aspra discussione sulla Tasi e sul futuro di Amsc

consiglio comunale gallarate 2015

Con le incertezze dei governi di Roma (Monti prima, poi Letta, infine Renzi) gli ultimi anni sono stati da incubo per chi doveva preparare i bilanci dei Comuni, che dipendono in buona parte dai trasferimenti da Roma e dalle regole sulle nuove imposte “alternative” alla vecchia Ici, come Imu e Tasi. I bilanci di previsione votati a fine anno (o almeno in autunno) sono diventati quasi la norma. Fa eccezione quest’anno il Comune di Gallarate, che ha deciso di giocare d’anticipo: bilancio di previsione 2016 votato il 9 dicembre 2015. Nonostante rimanga l’incertezza delle mosse che si faranno a Roma, a partire dalle scelte sulla Tasi.

(foto d’archivio)

«La situazione normativa 2014 è uguale a oggi» ha esordito l’assessore al bilancio Alberto Lovazzano. «La Tasi rimane stabile, al 2 per mille dell’imponibile». E se a Roma il governo decidesse di  eliminare la Tasi? L’ipotesi è credibile (magari alla vigilia delle elezioni amministrative su cui Renzi si gioca molto) e Lovazzano mette le mani avanti: «Se ciò avvenisse dovremo fare una variazione di bilancio che recepirà la sostituzione da trasferimenti statali». L’ipotesi lascia qualche margine d’incertezza, perché non è detto che le eventuali risorse statali siano del tutto sostitutive. Lontano da ogni imbarazzo verso il centrosinistra al potere a Roma, il dubbio l’ha espresso il consigliere di maggioranza Praderio (Città è Vita). «Non vorrei questo meccanismo della Tasi dallo Stato non offra nuovo metodo per sottrarre risorse».

La scelta di anticipare il previsionale non è piaciuta alle opposizioni: il capogruppo della Lega Nord Paolo Bonicalzi ha condannato «la fretta per discutere il bilancio, di fronte a troppe novità e incertezze, quando la scadenza era il 31-3-2016». La Lega ha accusato il centrosinistra di aver giocato d’anticipo per «dare una verniciata all’ultimo, per far dimenticare 4 anni inutili ai cittadinanza». Critica anche Forza Italia sulla conferma “anticipata”, in particolare della previsione della  Tasi: «La Tasi è insertita lo stesso in bilancio: ci preoccupa l’intenzione del governo, un film già visto» ha attaccato il capogruppo forzista Massimo Bossi, criticando anche l’esecutivo di Renzi.

Nella breve presentazione prima della discussione l’assessore Lovazzano ha parlato di «un bilancio di fine legislatura, che segue le tracce dell’ultimo assestamento». «Non è un bilancio elettorale, a differenza di altri che vediamo, a destra e sinistra, in altre realtà» ha aggiunto poi il consigliere di Città è Vita Praderio. Oltre al nodo-Tasi, Lovazzano ha sottolineato due punti in particolare, sul capitolo degli investimenti: «un bilancio che evidenzia la coda degli investimenti, in particolare l’intervento sull’edificio di via Bottini e il bilancio partecipato «con 150mila euro di investimenti e 150mila per gestione corrente».

Dalle file dell’opposizione (con qualche distinguo da Donato Lozito) è arrivata una bocciatura completa, ed è comprensibile, considerando che il bilancio è un po’ la sintesi delle scelte politiche che un’amministrazione fa. Per Fratelli d’Italia Giuseppe De Bernardi Martignoni ha detto che «manca visione complessiva» e che si è limitati «a governare la quotidianità, riducendo i servizi». «una Titanic amministrativa». Quando Martignoni ha detto che «Gallarate continua ad aumentare le tasse, le più alte della provincia», ha provocato la reazione della maggioranza, che ha controbattuto facendo notare che su alcune voci chiave (ad esempio la Tasi) Gallarate ha tassazione inferiore al capoluogo Varese.

«Partiamo dal punto certo che avete raccontato balle per cinque anni fin dalla campagna elettorale» ha contrattaccato Massimo Bossi. «Indipendentemente da Varese, tasse tolgono risorse a chi lavora. I servizi sono peggiorati, è sotto l’occhio di tutti». Germano Dall’Igna, capogruppo forzista, ha detto che la giunta Guenzani ha «trovato scuse per ridurre le tasse, di anno in anno» e che non sono stati attivati nuovi servizi, «solo trovate elettorali». La Lega ha criticato anche «la scarsità di risorse destinate alla sicurezza, nonostante l’emergenza in città» e ha detto che vengono date troppe «risorse agli extracomunitari».

Donato Lozito (Ncd) ha detto che la maggioranza si è concentrata solo «sull’azione di rimessa in ordine dei conti» e non ha prestato attenzione alle politiche di sviluppo della città, «che è compressa in se stessa». Molte critiche sono arrivate dall’opposizione su una scelta che stava nei bilanci del passato, ma che è fondamentale anche nel bilancio del 2016: la vendita di Commerciale Gas. Ad esempio su 2,2 per la nuova sede della biblioteca in via Bottini (recupero dell’edificio abbandonato delle ex scuole), ben 1,6 derivano dalle risorse derivanti dalla cessione di Commerciale Gas. Se n’è discusso molto nel 2013-2014 e i fronti sono sempre gli stessi: secondo tutta l’opposizione è stato un passo sbagliato, che ha privato di una società che negli ultimi anni era tornata a generare utili; secondo la maggioranza una operazione con un ottimo incasso, necessaria, giustificata dal mercato che stava diminuendo gli spazi delle società più piccole. Al di là di Commerciale Gas, il centrosinistra ha difeso l’opera fatta sui conti anche per la riduzione dell’indebitamento, «chee significa liberare risorse per investimenti», come ha ricordato Dario Terreni (Pd).

Sul fronte del centrosinistra, si è ribadito che gli investimenti sono attenti alle necessità reali, a partire da quelli sulle scuole attuati nehgli ultimi anni. «Un bilancio intellettualmente onesto e molto concreto: caratterizzato non dalla mancanza di visione, ma di atteggiamenti visionari», ha sintetizzato Ivano Ventimiglia (capogruppo Pd). Unico distinguo, quello di Antonino Sorbara sul progetto “portante” per il 2016, quello delle ex scuole di via Bottini, abbandonate da anni: «Rispetto alla nuova biblioteca avrei usato le risorse per cose più urgenti, ma mi adeguo».

Il consiglio comunale ha anche respinto tre emendamenti proposti dalla Lega Nord, unica forza d’opposizione che ha presentato proposte di modifica. Il carroccio ha prima chiesto di togliere risorse al capitolo di spesa destinato a politiche per “persone a rischio non inclusione”, per invece rivolgerli «ad anziani e minori». La maggioranza ha respinto dicendo che il capitolo “persone a rischio di non inclusione” riguarda proprio progetti per fasce deboli. «Pensavate di colpire gli stranieri – ha accusato il capogruppo Pd Ventimiglia – invece colpite i bisogni essenziali di chi necessita di aiuto». L’emendamento è stato respinto (astenuti Fratelli d’Italia e Forza Italia) e Bonicalzi ha ribattuto dicendo che la maggioranza nega interventi per dare «priorità agli italiani».

Il secondo emendamento leghista chiedeva di togliere 300mila euro dal capitolo per la cultura e metterle nel capitolo “Polizia locale e amministrativa”, una proposta di politica securitaria. Anche qui la maggioranza si è opposta («con un taglio del genere, il Maga chiuderebbe») e la proposta ha raccolto poco seguito nell’opposizione (Fratelli d’Italia si è astenuta) . Bonicalzi ha ribattuto: «siete talmente impegnati a chiudere AMSC, che dite che noi vogliamo chiudere il Maga. Usate talmente tanto parola chiudere che ora la mettete in bocca a tutti. Il Maga è bella realtà, ma Maga deve stare in piedi con propri introiti». Anche questa proposta leghista non ha ricompattato l’opposizione, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono astenuti: «Forza Italia si astiene su questo emendamento in quanto questa amministrazione ipocrita e falsa, che in cinque anni ha tagliato a più riprese i trasferimenti al Maga, oggi si fa paladina della cultura a Gallarate e peggio ancora dei dipendenti del nostro museo» ha spiegato il capogruppo Germano Dall’Igna.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Dicembre 2015
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