Il lavoro cambia, e noi?
Se ne parlerà in un convegno sabato 5 dicembre (ore 16 e 30) al Centro Congressi Castello di Monteruzzo. Interverranno il deputato del Pd Angelo Senaldi, Franco Colombo, presidente Confapindustria Lombardia, e Vito Panzarella, segretario generale Feneal Uil
Fabbrica intelligente, industria 4.0, digital manufacturing sono tutte definizioni che introducono un unico argomento: il cambiamento in atto nel mondo della produzione manifatturiera. Non stiamo parlando di futuro, perché come direbbe Marco Bentivogli, segretario della Fim Cisl, «La nuova rivoluzione è iniziata da tempo».
Sbaglia chi pensa che il punto centrale di questo processo sia la tecnologia. Al centro c’è sempre l’uomo: nella fabbrica 4.0 il lavoratore non è coinvolto direttamente solo nel processo innovativo, ma lo è anche nella creazione di valore aggiunto, risultato della complementarietà tra automazione e lavoro. E non potrebbe essere che così, visto che parliamo del manifatturiero italiano, orientato al cliente e con una flessibilità che non potrebbe essere affidata solo alle macchine.
Nella nuova rivoluzione industriale, la coesistenza tra più dimensioni di impresa non sarà un problema, semmai quello che conta è arrivare a una certa proporzione tra le varie classi dimensionali. Confindustria Lombardia qualche giorno fa presentando al Samsumg District di Milano il piano strategico 2030 ha indicato nei cluster territoriali la via con cui il capitalismo italiano può superare questo problema, insieme alla leva della cultura imprenditoriale, del capitale umano e dell’internazionalizzazione.
È chiaro che in questo quadro di cambiamento la preoccupazione del sistema è che le ricadute non siano per pochi e pertanto risulterà strategica la formazione professionale per i lavoratori, il cui ruolo nel processo produttivo cambierà radicalmente insieme all’organizzazione e ai rapporti tra le diverse categorie (basti vedere cosa è successo alla Fiat di Pomigliano). Non sono temi facili da affrontare perché rimettono in discussione tanti concetti che fino ad oggi hanno rappresentato i capisaldi del mondo del lavoro, pensiamo al tema dell’orario e del luogo di lavoro, della mansione e della retribuzione. E ancora, in questo nuovo paradigma sorge spontaneo chiedersi che ruolo avrà il contratto nazionale collettivo. Nella Legge di Stabilità, seppur ancora in bozza, è prevista la possibilità di pagare i premi di risultato fuori dalla busta paga sotto forma di welfare integrativo e sottrarlo così alla contribuzione. È un ulteriore passo verso la destrutturazione della contrattazione collettiva? Oppure è il tramonto della contrattazione in generale che si trascina nella memoria il monopolio delle parti sociali?
Di questo e di molto altro si parlerà nell’incontro “Il lavoro cambia, e noi?“, organizzato dal Pd del Seprio Olona che comprende i circoli di: Castiglione Olona, Lonate Ceppino, Malnate, Tradate, Vedano Olona, Venegono Inferiore e Venegono Superiore. L’appuntamento è per sabato 5 dicembre alle ore 16 e 30 al Centro Congressi Castello di Monteruzzo di Castiglione Olona. Interverranno il deputato del Pd Angelo Senaldi, Franco Colombo, presidente Confapindustria Lombardia, e Vito Panzarella, segretario generale Feneal Uil. modera Michele Mancino, vice direttore di Varesenews.
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