La Openjobmetis scivola a un soffio dal colpaccio

Varese comanda a lungo sul campo della capolista Pistoia, ma all'ultimo assalto Wayns perde aderenza e finisce a terra. Finisce 67-65, con Ukic è ormai divorzio. Esordio in A per Manuel Rossi

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Nel mezzo dell’ennesiama rivoluzione in appena tre mesi – con Ukic che non va a referto e a questo punto pare anticipare il divorzio di qualche giorno – la Openjobmetis rischia il colpaccio sul campo di Pistoia e si arrende solo a 5” dalla sirena, quando Maalik Wayns scivola sciaguratamente sulla lunetta del tiro libero nel tentativo di pareggiare in entrata. E invece il punteggio rimane quello fissato poco prima dall’ultimo personale di Kirk, 67-65, e condanna una Varese (foto: Campani – da pallacanestrovarese.it) rimasta in vantaggio per quasi tutto l’incontro ma acciuffata da Blackshear e battuta da Filloy autore di una tripla spaccagambe.

Un duro colpo da assorbire, perché questa volta la Openjobmetis avrebbe meritato qualcosa di più, se consideriamo come è nata questa trasferta (due sole guardie disponibili: Wayns e Cavaliero) e come è corsa via questa partita, magistralmente diretta da Moretti. Le scelte del grande ex hanno sempre pagato: ritmo controllato con Wayns attento a dirigere i compagni, difesa attenta e paziente sul temuto Kirk, zona a sporcare le percentuali toscane e scelte d’attacco a cercare sempre l’uomo con un vantaggio (Campani per esempio, trova il modo di banchettare: 18 punti). Certo dalla parte opposta serviva una Giorgio Tesi imperfetta: rischio da correre ma che ha pagato perché i pistoiesi hanno sbagliato molto al tiro permettendo a Varese di restare in lizza sino al 40′. Poi però la Openjobmetis ha pagato qualche episodio negativo e qualche prova personale sotto la sufficienza; in particolare quella di Cavaliero (0/9 al tiro, 2 perse, -10 di valutazione) disastroso sotto ogni punto di vista. Se solo ne avesse imbroccata una, staremmo forse raccontandovi un’impresa.

Ora le cose si complicano ancor di più: domenica prossima si va a Venezia contro la triade Recalcati-Green-Goss che oggi ha perso in modo inopinato a Pesaro (risultato che porta quindi i marchigiani a quota 6). Con Ukic ormai al divorzio, Varanauskas ai box, Galloway chissà, Thompson e Shepherd virtualmente tagliati (con il primo ancora in campo, inguardabile), il quadro rimane parecchio fosco.

COLPO D’OCCHIO – Tutti in piedi per Paolo Moretti: l’uomo che ha portato dalla panchina Pistoia dalle minors ai playoff per lo scudetto riceve un’accoglienza spettacolare dal PalaCarrara dove ha allenato per ben sei stagioni consecutive. L’impianto è pieno e caldo come da tradizione, c’è anche qualche tifoso ospite tra gli Arditi e qualche fan arrivato per conto suo.

PALLA A DUE – Assenze su ambo i lati del campo. Nel prepartita arriva la comunicazione che Varanauskas e Ukic non sono neppure a referto, seppure seduti con la tuta accanto alla panchina: per il croato ciò suona come un addio anticipato. Manca anche Galloway così Moretti porta il 18enne Manuel Rossi da Arcisate (ha iniziato alla Valceresio prima di approdare a Varese) per dare fiato a Wayns. Toscani senza Knowles ma anche Antonutti, a referto ma senza entrare in campo.

LA PARTITA – Rihards Kuksiks è il volto della Openjobmetis che scatta forte al via (2-10) e mantiene il vantaggio nonostante il dardi di Czyz alla prima pausa (11-15), quando c’è anche da segnalare l’esordio in A di Rossi. Poi tocca a Campani farsi notare in attacco, mentre il duello tra Davies e Kirk di fatto non ha vincitori né vinti. Pistoia pare poter prendere l’inerzia del match e invece alla pausa lunga un guizzo di Davies vale il 29-33.
Il terzo periodo è ancora “ai punti” assegnato a Varese: i biancorossi trovano ancora con Campani i punti per stare avanti, 41-49 in mezzo a diversi errori su entrambe i fronti.

IL FINALE – Due “canestro più fallo” concessi a Filloy e Kirk sono campanelli d’allarme per Moretti che ha problemi a trovare punti dai suoi. Wayns trova un triplone ma gli arbitri lo puniscono con un fallo tecnico per aver zittito la folla con il dito sotto il naso. L’uomo in più della GTG è Blackshear che trova più volte i canestri del vantaggio, ma tutto si decide in volata quando Davies prima perde un pallone e poi fallisce una tripla apertissima. Ed è Filloy dall’angolo a chiuderla una prima volta con una bomba su cui Cavaliero è in ritardo. Varese però riapre la gara con un cesto da 3 pazzesco di Kuksiks su rimessa laterale, poi Kirk fa 1-2 dalla lunetta e allora la speranza si ravviva davvero. Palla a Wayns, palleggio, finta e maledetta scivolata con conseguente infrazione di passi. Non era giusto finirla in questo modo, ma il basket è fatto anche così.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Dicembre 2015
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