La scuola cancella i nomi degli eroi Daverio e Casula

L'istituto cambia nome, la scelta è stata riservata ai ragazzi. Anpi, comitati risorgimentali e storici insorgono: "Idea sbagliata e avventata"

isis daverio casula

Il valore della memoria o la praticità? Una scuola superiore di Varese vuole cambiare il nome. Per scegliere la nuova denominazione, ha indetto un concorso tra gli studenti. Ma l’iniziativa suscita polemiche e tocca alcune sensibilità politiche, sociali, finanche la stessa memoria storica di Varese. Accade all’istituto superiore Daverio Casula, che accorpa le antiche scuole dei ragionieri, dei geometri e dei segretari di azienda.

Premessa, i ragionieri di Francesco Daverio sono la più antica scuola superiore della città, intitolata a un eroe della borghesia varesina morto in una battaglia risorgimentale a Roma nel 1849.  Nuccia Casula era una staffetta partigiana, alunna del liceo Cairoli di Varese e morì durante un rastrellamento fascista a Piacenza.  Nella fusione, nel 2013, è saltato però il nome dell’architetto Nervi, a cui erano legati i geometri.

I MOTIVI

«Abbiamo registrato del malcontento per la perdita del nome Nervi  – osserva la dirigente Nicoletta Pizzato – e siccome non è pratico per uno studente dire che frequenta il Daverio-Casula-Nervi, ho proposto al consiglio d’istituto di assumere una nuova denominazione. La mia proposta è stata accolta con favore».

La scuola sta effettuando un concorso tra gli studenti, perchè la decisione è stata riservata ai ragazzi e a nessun altro. Entro il 31 dicembre si potrà indicare un nome che abbia un legame con il territorio,  un personaggio che sia però deceduto da almeno 10 anni. La nomina finale sarà affidata a un comitato ristretto del consiglio di istituto.

LE PROTESTE

«E’ una scelta avventata ed estemporanea – commenta Enzo Laforgia, presidente dell’Istituto storico della resistenza Umberto Ambrosoli – quei nomi sono legati alla storia del territorio e a valori forti. Credo che debba intervenire il prefetto. L’idea di far decidere agli studenti, inoltre, mi pare del tutto fuori luogo, visto che stiamo parlando di simboli della memoria». La dirigente Pizzato replica: «Abbiamo fatto questa scelta per spingere gli studenti a documentarsi e a informarsi. E il consiglio di istituto l’ha recepita».

Contro questa iniziativa si stanno schierando diverse associazioni. «Sono molto stupita, bisogna fermare tutto» osserva la presidente dell’Anpi di Varese, Margherita Giromini. Il comitato pro risorgimento “Varese per l’Italia” sta preparando una conferenza stampa e una mobilitazione contro la scomparsa dei due nomi storici. Il comitato finanziò peraltro una serie di iniziative sulla figura di Francesco Daverio negli anni scorsi. E’ vero che la scuola vorrebbe mantenere i tre nomi originari nel logo, ma ormai il caso è scoppiato.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 15 Dicembre 2015
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