“Mi hanno rubato il presepe in concorso”

Una lettrice, in concorso con un presepe di riuso esposto a villa Recalcati, si è vista sottratta "l'opera" e si rivolge agli organizzatori. La risposta di Coinger

Presepi di riciclo: il convorso Coinger

Pubblichiamo la lettera di una lettrice che segnala un fatto increscioso avvenuto durante il periodo di esposizione del concorso presepi organizzato da Coinger per i suoi 50 anni. La mostra, a villa Recalcati per tutta la settimana scorsa, esponeva tra le altre cose dei presepi di riuso realizzati da alcuni concorrenti. Uno di loro, il suo,  è stato rubato.

Qui sotto la lettera scritta per nome di chi ha realizzato il presepe, e la risposta di Coinger.

Buonasera,
scrivo a nome della Signora Maniero Maria Concetta che ha partecipato al concorso della Coinger “Un Natale differente” di cui si allega il regolamento.
Volevamo segnalarvi che il presepe esposto a Villa Recalcati e in concorso è stato rubato. La Signora Cristina, responsabile dell’iniziativa, non si è assunta alcuna responsabilità e ha avvisato la partecipante il giorno 17 dicembre della scomparsa avvenuta due giorni prima che la giuria potesse esprimere il proprio voto. Inoltre è stata esclusa da qualsiasi ricompensa come previsto dall’articolo 7 del regolamento.
In allegato le foto del presepe. Non possiamo inviarvi la scheda di partecipazione in quanto non è stata rilasciata nessuna ricevuta.

Vi ringraziamo
Maria Concetta Maniero

La risposta di Coinger:
A seguito della segnalazione della vostra lettrice, confermiamo l’avvenuta sottrazione di un presepe dal novero di quelli esposti, a Villa Recalcati, nel corso della mostra dedicata a “Coinger: 50 anni di storia sul territorio”. Il concorso dedicato ai presepi, che abbiamo chiesto di realizzare con materiale esclusivamente da riciclo, nasce dalla volontà di coinvolgere i cittadini nella partecipazione ai festeggiamenti per il mezzo secolo di vita della nostra società, oltre che per incentivare la sensibilizzazione verso le sempre più importanti e attuali tematiche del riciclo e della corretta differenziazione dei rifiuti. Spiace dunque dover constatare che qualcuno abbia sottratto un manufatto artigianale, il cui valore riteniamo potesse essere più morale per la signora che lo ha realizzato, che ha sicuramente impiegato tempo e fatica nell’opera, che non economico, trattandosi appunto di materiali da riciclo, il cui costo sarebbe difficile da quantificare. E spiace ancora di più che tale notizia sia stata diffusa quasi colpevolizzando i promotori della mostra, perché il furto, se di tale “reato” si può parlare, si è verificato nelle ore serali, comprese tra la chiusura al pubblico e la riapertura il mattino seguente. Teniamo quindi a precisare che la signora Cristina, dalla lettrice citata quale “responsabile dell’iniziativa”, non può essere a nostro parere in alcun modo considerata come responsabile dell’avvenuta sottrazione del presepe, in quanto lei, a turnazione con altri dipendenti Coinger, ha effettuato azione di sorveglianza continua, negli orari di apertura della mostra. Trattandosi di un fatto che all’inizio ritenevamo quasi “inverosimile”, abbiamo subito provveduto a verificare chi e come potesse aver sottratto l’oggetto nelle ore indicate, sperando di poterlo così ritrovare. Giusto quindi che la signora lamenti un “presunto” ritardo nell’essere stata avvisata, ritardo giustificato dal fatto che, fino all’ultimo, abbiamo sperato di ritrovare il suo presepe. Purtroppo non è stato così e ce ne rammarichiamo, ma riteniamo altresì doveroso puntualizzare che l’esclusione dalla ricompensa, così come citata dalla signora Maria Concetta Maniero, non possa essere addebitata a Coinger come atto pretestuoso, volontario e intenzionale. Riteniamo quindi doveroso porgere le nostre più sentite scuse alla signora Maria Concetta Maniero per il fatto increscioso, non dipeso però dalla nostra volontà, e ci confermiamo a su completa disposizione qualora ritenesse di essere in grado di quantificare il danno subito, riservandoci di conseguenza di esprimere le nostre valutazioni. Invitiamo quindi la signora a fissare un incontro presso la nostra sede, perché lei possa esprimere “de visu” e non solo a mezzo stampa il suo disappunto, sperando di poter così arrivare ad una soluzione bonaria del “caso” da lei segnalato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Dicembre 2015
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