Openjobmetis colabrodo, si schianta di nuovo in casa
Varese crolla contro Avellino (81-93) dopo essere scesa a -20 e rischia di perdere Ukic per un problema muscolare. Riaffiorano le paure seguite alla disfatta con Caserta
Lo scheletro di squadra costruito a fatica da Moretti nell’ultimo mese e tenuto assieme da scotch e filo di ferro, dopo aver retto in qualche altra occasione si schianta fragorosamente contro Avellino. Il match contro gli irpini riporta alla luce le carenze tecniche e caratteriali della Openjobmetis, battuta ben oltre l’81-93 finale e ricacciata nelle zone instabili della classifica di Serie A, al termine di una partita deficitaria in tanti campi a partire da quello difensivo.
Varese crolla già nella prima metà, quando concede la bellezza di 55 punti agli ospiti, quando lascia tirare la Sidigas con il 64% dal campo senza opporre resistenza né con la uomo né con la zona. Dall’intervallo in avanti la tanto sperata reazione non arriva, anzi: i giocatori di Moretti paiono ulteriormente involuti, nervosi, incapaci di reagire, inabili a giocare di squadra. Ne esce una recita dell’orrore, con la Sidigas che vola oltre i 20 di vantaggio prima di allentare la presa nel finale e concedere un punteggio appena più lieve, mentre la Curva ha già ritirato gli striscioni e la gente ha cominciato a scocciarsi.
Non bastasse, a un certo punto Ukic si siede in panchina tenendosi una coscia e resterà fuori nell’ultimo periodo: in campo va così il quintetto pensato in estate (con Kuksiks per l’improponibile Thompson) a palesare tutte le sue pecche. Dal Wayns buono solo ad arrotondare le cifre al Galloway senza cervello cestistico, ai lunghi che alternano qualche buona giocata ad altre scelte inguardabili. Insomma, a tratti si è rivista la squadra che ha perso malamente con Caserta a inizio stagione, quella che fece attraversare brividi di paura nel pensare al futuro. Quella che, Ukic o non Ukic dovrà cavarsela da qui in avanti: come, non lo sappiamo.
COLPO D’OCCHIO – Il ponte favorisce le presenze a Masnago dove, forse incoraggiata dal passaggio del turno in Coppa e dalla serata prefestiva, la gente regala un buon contorno alla partita tra Openjobmetis e Avellino, con 4mila presenze. E i tifosi proveranno a lungo a sostenere la squadra di Moretti, fino a quando capiscono che il cardiogramma biancorosso questa sera è irrimediabilmente piatto.
PALLA A DUE – Da quasi ceduto a titolare, strana parabola nella strana stagione di Mychel Thompson, preferito a Varanauskas in sede di convocazione e in campo all’inizio al posto dell’acciaccato Kuksiks. Avellino fa esordire per la quarta volta il folletto Marquis Green e vara un quintetto dove la torre è l’azzurro Cervi.
LA PARTITA – Che sia una partita dalle difese allegre si capisce fin dalle prime battute. Varese mette il naso avanti con due triple di Galloway e Ukic (6-2) ma Avellino replica con la stessa moneta e conquista presto il vantaggio. Nel primo quarto si va avanti così, un canestro per parte sino al 22 pari, poi Nunnally si scatena con 8 punti di fila e Varese si trova a terra sulla prima sirena, 22-31. Il secondo periodo non è tanto meglio: il divario tra le due formazioni rimane tale perché Buva ci prende gusto a fare canestro e perché a un certo punto arriva anche una rara azione da cinque punti (sic) per Avellino. Tripla di Nunnally con fallo subito, errore sul libero e tocco autolesionista di Davies nel tentativo di togliere la palla dal ferro. Mettiamoci il fatto che Moretti attende le calende greche per un timeout, e così diventa quasi una benedizione la tripla di Wayns sulla sirena a suggellare il 46-53 che di fatto sarà il minor divario da qui alla fine.
Avellino, al rientro dagli spogliatoi, non ammazza la partita e anzi butta via i primi tre possessi ma non perde quota, perché Varese riesce a fare peggio. E qui si capisce che proprio di speranze non ce ne sono anche perché Ukic dopo una tripla importante si ferma per una noia muscolare, mentre gli arbitri (attenzione: ininfluenti ai fini del risultato) annullano il -8 segnato dal croato per un fallo su Campani, che perderà palla sulla rimessa. Alla mezz’ora è -16, 59-75 grazie solo a un ciuff da 20 metri di Cavaliero.
IL FINALE – Gli ultimi 10′ sono di pura statistica: Avellino cincischia un po’ ma senza subire danni, Galloway si schianta a più riprese beccandosi pure tecnico, Davies si becca invece i fischi perdendo palla in palleggio sotto le gambe. Cavaliero, unico a metterci un po’ di garra, ricuce leggermente lo strappo ma un paio di circolazioni perfette della Sidigas portano a Green e Veikalas a infilare le triple definitive. Si chiude il sipario sull’81-93, ma forse i problemi gravi iniziano adesso.
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