Prevenzione, la parola d’ordine è screening

Anche a Varese, il segreto per combattere i tumori è la diagnosi precoce e gli screening permettono di individuare precocemente i tumori per intere fasce di popolazione

asl

Ormai è un dato di fatto: il vero segreto per combattere i tumori è la prevenzione e la diagnosi precoce.
Un mezzo diventato ancora più semplice e “di massa” con gli screening, che permettono di individuare in fase iniziale i tumori in persone asintomatiche per intere fasce di popolazione.

Un programma che chi vive in provincia di Varese conosce già, almeno in teoria: quello organizzato da ASL Varese invita direttamente una intera fascia d’età (dai 50 ai 69 anni) ritenuta a rischio, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti per due forme importanti e diffuse di tumore: quello alla mammella e quello al colon retto.

L’adesione al programma è del tutto volontaria: e ancora resta una sacca, anche se sempre più piccola, di persone che scelgono il “fai da te” o addirittura di non aderire del tutto. Una occasione sprecata? «Su malattie cosi importanti e curabili con la diagnosi precoce, la parola chiave per noi è proprio “prevenzione”-  spiega Francesco Locati, direttore Sanitario di ASL Varese – Ma su questa possiamo solo insistere, facendo leva sui dati positivi che andiamo raccogliendo di anno in anno, frutto di un continuo monitoraggio dei numeri relativi alle malattie croniche degenerative, che con gli screening possono essere individuate sul nascere».

I dati segnalati da Asl, che almeno per quanto riguarda il tumore alla mammella apparentemente indicano un incremento di nuovi casi, sono in realtà un buon segno: «Si tratta di dati dovuti alla maggior sensibilità dei cittadini, che si avvicinano sempre più  a questi programmi volti a diagnosi precoci, e diminuiscono significativamente la degenerazione dei tumori in oggetto» ha precisato Salvatore Pisani, a capo dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Asl varesina. «L’incidenza, nel caso del tumore alla mammella per esempio, è salita: ma in compenso è diminuita la mortalità, anche se lievemente. Per quanto riguarda il tumore al Colon Retto la tendenza è anche migliore: in diminuzione sia per incidenza che per mortalità. Anche perchè l’esame permette di riconoscere forme iniziali o benigne, con ancora migliori risultati».

A parlare sono i numeri dello screening per questo particolare carcinoma: dall’inizio sono stati eseguiti infatti in tutto 370.600 esami delle feci, di questi, 18.039 sono risultati positivi (pari al 4,9%). Delle 14.108 colonscopi eseguite in base ai risultati degli esami, sono state scoperte 1.822 neoplasie  benigne (pari al 12,9%), 2.306 lesioni non neoplastiche (il 16,3%), 3.842 forme  pre-cancerose, adenomi avanzati o iniziali (pari al 27,2%) e 563 neoplasie maligne o adenomi cancerizzati (pari al 4%). Il 27,5 per cento degli accertamenti sono risultati negativi: in tutto 3879 accertamenti, 1696 dei quali hanno portato a scoprire altre situazioni, fortunatamente però non oncologiche.

La diagnosi precoce, anche se mette in evidenza dei risultati positivi alle malattie, consente perciò di intervenire in maniera poco invasiva e non distruttiva: «L’esame iniziale di screening è semplicissimo: l’analisi del sangue occulto nelle feci – ha sottolineato Roberto Bardelli, del settore prevenzione delle malattie a rilevanza sociale –  Si possono consegnare i risultati anche in farmacia, e se l’esame risulta positivo si procede con una colonscopia, che negli ultimi anni è diventata molto meno fastidiosa e invasiva di una volta. E nel 27% dei casi, statistiche alla mano, si riesce a individuare una situazione pretumorale (I cosidetti “polipi”, NDR) che viene eliminata semplicemente durante l’esame».

Risultato: un pensiero in meno senza troppi “passaggi” e troppe paure, semplicemente con un esame gratuito che si fa a casa propria e portando i risultati dal proprio farmacista. «Un programma che sta avendo successo, anche grazie alla collaborazione di Federfarma – ha spiegato Franca Sambo, dirigente del Dipartimento di Prevenzione Medico – In un solo anno di collaborazione, la partecipazione allo screening specifico è aumentata del 5 per cento».

Ai programmi di screening si aderisce rispondendo alla lattere che tutti i cittadini di età compresa nello screening ricevono. In ogni caso, in numeri verdi sono 800.371.315 per lo screening mammografico e 800.317.330 per lo screening al colon retto. E’ operativo da lunedì a giovedì dalle 9 alle 13. L’email è centroscreening@asl.varese.it

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Dicembre 2015
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