Alla ricerca dell’Universo. I ragazzi dei licei al Cern

Francesco Sacchi, studente in viale dei Tigli, racconta l'incontro con Giacomo Ripamonti e Michele Mancarella, ricercatori presso il centro europeo

licei gallarate cern

Di che cosa è fatto il 96% dell’universo? Che cosa c’entra l’antimateria? Sono queste alcune delle domande a cui i ricercatori del Cern di Ginevra cercano di dare una risposta.

«Da quando sono qui mi sono confrontato con ingegneri di altre culture con un obiettivo in comune: trovare soluzioni per rendere possibili tutti gli esperimenti voluti dai fisici, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo tecnologico e alla ricerca sull’origine dell’universo». Così commenta Giacomo Ripamonti, ex studente dei “Licei del Viale dei Tigli” di Gallarate. È qui, infatti, che consegue la maturità scientifica a pieni voti nel 2010. Giacomo si laurea poi in Ingegneria Fisica al Politecnico di Milano nel 2013, dopodiché è la volta della Svizzera. A Losanna diventa ingegnere elettronico dell’“Ecole Polytechnique Fedérale”. Al Cern si occupa della progettazione dei sensori per l’acceleratore di particelle LHC, il più grande e potente finora realizzato, costruito all’interno di un tunnel sotterraneo lungo 27 km, a 100 metri di profondità. «Bisogna cogliere al volo le proposte interessanti che si ricevono, come nel mio caso per il Cern. Certo, ammetto di essere fortunato, perché ho iniziato questa esperienza con la preparazione della tesi magistrale nei laboratori. Ma non sarei potuto arrivare fino a questo punto senza l’impegno, la voglia di mettermi in gioco e i sacrifici dovuti alla lontananza dall’ambiente dove sono nato e cresciuto».

La pensa così anche Michele Mancarella, che però mette subito in chiaro: «Tra ingegneri e fisici non corre buon sangue, con qualche eccezione». È lui l’altro ex studente dei “Licei di Viale dei Tigli” di Gallarate attualmente al Cern. La maturità classica del 2008 è solo la prima tappa di un lungo percorso: Michele si laurea in Fisica Teorica all’Università di Pisa, poi si iscrive all’“Istitute de Phisique de Théorique” a Parigi. «Nel mio dottorato mi occupo di Cosmologia, in particolare di “Dark Energy”, energia oscura in Italiano, anche se fa un po’ troppo “Star Wars”, che significa grosso modo cercare di spiegare perché l’espansione dell’universo è accelerata». Michele è al Cern come “visiting”, visitatore per 8 mesi, nella Divisione Teorica. «La scoperta del bosone di Higgs, avvenuta qui al Cern nel 2012, è fondamentale per la fisica moderna, ma non è che una goccia nel mare. Certo, se non ci fosse quella goccia non sarebbero possibili le ricerche odierne verso nuovi orizzonti nell’infinitamente piccolo». Queste parole risuonano nella mente dei ragazzi disposti a semicerchio attorno ai due ricercatori. E’ come se si conoscessero già, dalla confidenza con cui rispondono alle loro domande e danno qualche consiglio sulle scelte future. “Siate lucidi nel coniugare le vostre passioni con la domanda e la disponibilità del mondo del lavoro.” Guarda caso sono alcune delle classi quinte del Liceo Scientifico di Gallarate, in gita al Cern, ragazzi che si preparano a fare una scelta determinante e definitiva per la propria vita. Chissà se l’elenco dei Gallaratesi al Cern si amplierà in futuro!

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